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Lionel Messi

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Sarà la sfida tra le due formazioni meno quotate ad aprire le ostilità nel girone B. Alle 13,30 al «Nelson Mandela Bay» di Port Elizabeth scenderanno in campo la Corea del Sud e la Grecia. Ma le attenzioni saranno tutte puntate sull'Ellis Park di Johannesburg dove alle 16,00 toglierà i veli una delle favorite al successo finale, l'Argentina di Maradona che sfiderà la Nigeria. «Sorprese? L'unica - il commento dell'ex Pibe de oro - sarebbe la mia presenza in campo». Ed allora Milito è destinato alla panchina per fare spazio alla coppia d'attacco Higuain-Messi, sostenuti da Mascherano, Tevez e dall'inossidabile Veron. Proprio la "pulce" riceve le carezze del suo tecnico. «Sarei felicissimo se Lio - ha detto Maradona - avesse l'impatto che ho avuto io nel 1986. Lui dovrebbe essere la ciliegina sulla torta». A confortare l'ex numero 10 del Napoli ci sono anche i numeri. Nei tre precedenti i sudamericani non sono mai usciti sconfitti ed il bilancio racconta di 2 vittorie (2-1 ai Mondiali 1994 ed 1-0 ai Mondiali 2002, sempre nelle fasi a gironi) ed 1 pareggio (0-0 alla Confederations Cup 1995). Certo qualche pensiero cupo magari tornerà alla memoria del tecnico. Infatti contro la Nigeria il Pibe ha disputato l'ultima delle sue 21 partite ai Mondiali. Era il 25 giugno 1994 e l' Argentina vinse 2-1. Poi scoppiò il caso doping che iniziò a far scorrere i titoli di coda sulla sua carriera da calciatore. Ma la squadra africana non scenderà in campo dimessa. Guidata in panchina dallo svedese Lagerback, arrivato dopo il no di Trapattoni, la Nigeria punta sulla qualità a centrocampo della coppia Etuhu-Mikel ed in attacco su Martins. «La Nigeria è senza limiti, può fare grandi cose» dice convinto Lagerback. L'Argentina è avvertita.

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