Danza Mondiale
JOHANNESBURG - Il Mondiale non avrebbe potuto avere una partenza più emozionante, dentro ma soprattutto fuori del campo. Anche se si è passati dalla gioia per l'inizio del primo Mondiale sudafricano alla tristezza per la scomparsa di Zenani, nipote di Nelson Mandela, padre di questa Nazione e della stessa rassegna iridata, promessa dalla Fifa nel 1966 a lui personalmente. Nella giornata inaugurale, una gamma di emozioni forti con l'assordante commento sonoro delle vuvuzele. Soccer City è stato l'ombelico del Mondo. Mai l'Africa, con le sue tragedie e i suoi grandi problemi ma pure con la bellezza della sua natura, era stata così al centro delle attenzioni generali. I colori dell'arcobaleno sudafricano sono stati i protagonisti della festa d'avvio. Per il Sudafrica, il giorno più importante dopo quello fine dell'apartheid, il 27 aprile 1994. Una bambina vestita di bianco dallo sguardo sognante, ha condotto gli spettatori attraverso i grandi panorami della Nazione dove sono apparsi i grandi animali che noi vediamo qualche volta al circo, ma che qui corrono liberi e felici, a un centinaio di chilometri dalle grandi città. Dalla pattuglia acrobatica africana, ai surfisti che cavalcano le onde degli oceani che circondano il Paese, alle immagini di modernità, il Sudafrica è stato rappresentato in tutte le sue sfaccettature, sul campo coperto dai teloni bianchi dove colorate coreografie hanno raccontato la storia del Paese attraverso le sue undici etnie. Musiche e canti della tradizione degli zulu, Seshoto, Xhosa, Sipedi, Tshivenda, Tswana, Tsonga, Slovedi, Sdokwa, Venda e Afrikaans, hanno illustrato la storia bella e spesso tragica di una Nazione calpestata per anni dalla ignobile pratica dell'apartheid. Quando sul grande schermo dello stadio è apparsa l'immagine di Nelson Mandela, la gente è esplosa in un applauso di ringraziamento. Alle 14, ora dell'inizio della cerimonia inaugurale, tutti gli uffici hanno chiuso i battenti e la gente si è piazzata davanti ai teleschermi di casa o di quelli giganti che hanno raccolto milioni di persone nelle bidonville e nelle piazze del Paese. A Johannesburg, tra l'entusiasmo della folla, tre persone hanno dovuto ricorrere alle cure dei medici dopo essere state calpestate per la calca. Poi è diventato protagonista il pallone. Nel primo tempo il Messico ha messo alle corde i padroni di casa, nella ripresa il Sudafrica in vantaggio e sciupa almeno un paio di occasioni per chiudere il conto. Gol straordinario di Tshabalala (diagonale di sinistro all'incrocio), pareggio messicano di Marquez lesto a sfruttare un errore della difesa. Poi un paio di prodezze del portiere Khune, e - nel finale - un palo del sudafricano Mphela. Alla fine il pareggio ha scontatato tutti. Ma è stato un avvincente avvio del Mondiale, non ci sono dubbi.