Nadal torna re a Parigi
Eterno Nadal. Il fenomeno spagnolo ha superato con un netto 6-4, 6-2, 6-4 Robin Soderling, vendicando la sconfitta subita lo scorso anno e conquistando per la quinta volta negli ultimi sei anni il Roland Garros. Il mito Björn Borg, sei volte campione sui campi parigini tra il 1974 e il 1981, è ormai a tiro: Rafa ha appena compiuto 24 anni, pensare che possa raggiungere e perfino superare il record dello svedese non è certo un'utopia. Intanto Nadal può godersi il ritorno al vertice della classifica mondiale. La vittoria all'Open di Francia permette infatti al maiorchino di scalzare dal trono re Roger Federer, impedendogli per ora di eguagliare il primato di Pete Sampras (286 settimane da numero uno, lo svizzero resta fermo a quota 285). Dopo i trionfi nei Masters 1000 di Montecarlo, Roma e Madrid, Rafa completa inoltre il personale Slam su terra battuta, impresa mai riuscita prima d'ora. Cifre incredibili quanto meritate. Nadal ha dominato il Roland Garros 2010, conquistando il trofeo senza perdere un set. Solo nel 2008, quando aveva umiliato in finale Roger Federer (6-1, 6-3, 6-0), era riuscito a fare altrettanto: allora aveva lasciato per strada 41 game, stavolta «ben» 73, ma la sostanza non cambia. Rafa è il dominatore della terra rossa e all'orizzonte non si vede chi possa batterlo. Non certo Robin Soderling, che negli ottavi di finale dello scorso anno aveva realizzato un inaspettato exploit grazie soprattutto alle cattive condizioni di salute di Nadal. Lo svedese rimane l'unico giocatore capace di battere Rafa a Parigi, è vero, ma ieri ha subito un'autentica lezione. Una partita senza storia, 2 ore e 18 minuti di monologo spagnolo. Soderling ha dimostrato di non avere armi per mettere in difficoltà Nadal. Il solito schema servizio-dritto non poteva essere sufficiente. Lo svedese, del resto, non sa fare altro: non sa variare il gioco, non sa cosa sia il backspin, non sa utilizzare la palla corta, non sa venire a rete a prendersi i punti. Il maiorchino si è «limitato» a correre come un pazzo, cosa per lui naturale, costringendo Soderling a prendere rischi eccessivi e a sbagliare. «Contro Robin ho giocato la miglior partita del torneo – ha dichiarato un felicissimo Nadal, in lacrime per l'ennesimo successo parigino – altrimenti sarebbe stato impossibile vincere». Una piccola bugia di un grande campione, premiato sul Philippe Chatrier da Nicola Pietrangeli, re del Roland Garros nel '59 e nel '60. Una gradita presenza azzurra, il giorno dopo la fantastica impresa di Francesca Schiavone.