Portogallo, in corsa per la finale
Reduce da un Europeo anonimo, ma anche dal secondo (amaro) posto ad Euro 2004 e dal terzo dei Mondiali tedeschi, il Portogallo sogna da protagonista. Ai Mondiali sudafricani è arrivato con un po' di affanno, vincendo solo una delle prime cinque partite delle qualificazioni ma riprendendosi in tempo per piazzarsi al secondo posto nel girone e conquistare il diritto al doppio spareggio vinto contro la Bosnia. Ora il desiderio di un altro Mondiale in pole-position, con un piazzamento fra le prime quattro, passa di nuovo dai piedi del calciatore più pagato del pianeta, e più desiderato dalle donne, Cristiano Ronaldo. La stella del Real Madrid ha la responsabilità di trascinare il Portogallo, risultando, sperano i tifosi lusitani, più efficace di quanto non sia stato (ma era in condizione fisiche precarie) due anni fa nell'Europeo austro-svizzero. Ma la nazionale del ct Carlos Queiroz, in cui continua a mancare la figura di un centravanti di peso, non è solo Ronaldo. Accanto a lui si è ben inserito il brasiliano naturalizzato Liedson, mentre alle loro spalle agisce un Deco, altro ex brasiliano, per il quale il tempo sembra non passare, e che sarà particolarmente stimolato dalla prospettiva della sfida contro il suo Brasile: «Ci sono giocatori nella selezione di Dunga che hanno fatto neppure la metà di ciò che ho ottenuto io. Sarebbe stato normale che nel Brasile avessi giocato io, che ho vinto tutto nel Porto ed ero titolare nel Barcellona». Altro reparto di peso è la difesa, dove il Portogallo possiede una delle migliori coppie di difensori centrali del mondo, quella composta dagli altri brasiliani naturalizzati Bruno Alves e Pepe. Quest'ultimo si è gravemente infortunato ad un ginocchio giocando con il Real Madrid nei mesi scorsi, ma ha fatto in tempo a recuperare per il Sudafrica. In ogni caso Quieroz può contare su ottimi rincalzi come il versatile Rolando e Ricardo Carvalho; il Portogallo, insomma, nonostante un girone di ferro, non ha paura.