Honduras, ritorno a sorpresa
Ventotto anni dopo aver stupito il mondo con un calcio ben organizzato e con giovani di talento, nell'edizione di Spagna '82, l'Honduras torna a disputare una fase finale di una Coppa del Mondo, la seconda della sua storia, con il sogno ben nascosto nel cassetto di superare la prima fase a gironi. Un compito certo non facile in un gruppo che vede David Suazo e compagni con Spagna, Cile e Svizzera, e che sulla carta lascia davvero poche chance alla formazione centroamericana. Guidato dal tecnico colombiano Reynaldo Rueda Rivera, l'Honduras ci riprova forte dei terzi posti ottenuti nel girone di qualificazione alle spalle di Usa e Messico. Una qualificazione acciuffata proprio nell'ultima giornata con il successo per 1-0 sul campo dei rivali storici di El Salvador grazie al gol di Carlos Pavon (7 le sue reti in totale). «Nessuno avrebbe scommesso un dollaro su di noi - ha ammesso Pavon». Insomma «los Catrachos» potrebbero stupire ancora, soprattutto se continuerà a farsi valere in avanti il duo offensivo formato dal genoano David Suazo e da Pavon stesso, una vera leggenda nel suo paese: con 57 gol in 96 partite, il 36enne attaccante di El Progreso, che nella sua carriera ha avuto anche una parentesi infelice in Italia con Udinese e Napoli, è il miglior cannoniere nella storia dell'Honduras. Ma oltre al duo d'attacco, non mancano giocatori di qualità anche in mezzo al campo come Figueroa e Thomas del Wigan e Wilson Palacios del Tottenham. Il fantasista del Torino, Leon, assicura imprevidibilità alla manovra, mentre l'imprendibile ala destra del Bari, Alvarez, che tanto bene ha fatto in questa stagione, garantisce velocità e cross per il duo d'attacco. Forse non basterà per il passaggio agli ottavi, ma sognare è lecito, soprattutto ora che gli honduregni hanno ricevuto dallo sponsor tecnico le maglie da utilizzare al Mondiale: infatti quelle utilizzate finora non erano molte ed erano finite a forza di scambiarle, e quindi c'era il rischio di arrivare nudi in Sudafrica.