Minacce di morte a Rossi Stalker denunciato

«Ammazzerò Valentino Rossi, gli sparerò un colpo di pistola al Mugello, durante il Gran Premio». Per una settimana la madre del campione pesarese ha ricevuto telefonate anonime di questo tenore. E non solo lei. Anche alle redazioni di alcuni giornali è stato recapitato questo sinistro messaggio, attraverso telefonate ed e-mail. Ma ieri, per il fuoriclasse di Tavullia e i suoi familiari, l'incubo è finito. R.R., un operaio di Casale Monferrato di 42 anni, è stato identificato e denunciato per minacce gravi dalla Digos della Questura di Pesaro. Le indagini sono state condotte nel più assoluto silenzio per non mettere in allarme lo stalker.   Una volta rintracciato, la polizia ha perquisito la sua abitazione trovandovi numeroso materiale riguardante il «Dottore», ritagli di giornale, numeri di telefono, indirizzi mail. Una serie di indizi schiaccianti che hanno costretto R.R. alla confessione. Attraverso internet l'uomo era riuscito a trovare anche il recapito della mamma di Valentino, Stefania Palma, impiegata del Comune di Tavullia. «Devo ringraziare la Polizia e il Questore di Pesaro - ha detto Rossi - sono riusciti a catturarlo in brevissimo tempo perché lui ha fatto un errore. Certo, dispiace sapere che c'è qualcuno che ce l'ha tanto con te senza motivo».   A quanto pare l'uomo era ossessionato da Rossi, e provava per lui un odio irrefrenabile perché tifoso della Ducati. Un'«ossessione» sportiva raccontata in film come «The Fan - Il mito», e che ha un precedente anche nella realtà, quando nel 1993, ad Amburgo, la tennista Monica Seles fu accoltellata da un folle tifoso di Stefi Graff durante un cambio di campo. «Abbiamo cercato di chiudere il più possibile le indagini proprio per permettere a Rossi di affrontare la gara con la necessaria tranquillità», ha spiegato il questore di Pesaro Italo D'Angelo. Così, a partire dalle 14 di oggi con le prove libere, Valentino potrà preoccuparsi esclusivamente dei tempi di Lorenzo e Stoner.