Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Slovenia: punta tutto su Novakovic

Esplora:
Zlatko Dedic

  • a
  • a
  • a

Poche individualità ma un gruppo che il ct Matjaz Kek ha saputo formare e saldare per provare sempre ad arrivare al di là del limite consentito dai propri mezzi: questa è la Slovenia, alla sua seconda apparizione nella coppa del Mondo e con l'obiettivo di accedere per la prima volta agli ottavi. È difficile, nessuno se lo nasconde fra i biancoverdi di Kek, ex calciatore che faceva del carisma di leader e della grinta - non certo delle doti tecniche - le sue qualità migliori. Eppure in questi tre anni di gestione ha compiuto un piccolo miracolo che lo ha consacrato in patria come «mago», ottenendo il biglietto per il Sudafrica nonostante un girone assai complicato, con Repubblica Ceca e Polonia fra gli altri. Gli sloveni hanno dovuto lasciare il primo posto alla Slovacchia, poi finita nel gruppo degli azzurri ma poi agli spareggi hanno eliminato la Russia, uno squadrone rispetto a loro. È proprio questo che a Lubiana tiene in vita le speranze dell'exploit: l'Inghilterra è inarrivabile ma gli Stati Uniti sono più forti soltanto sulla carta, quindi il passaggio agli ottavi è tutto da giocare. A patto di vincere la prima partita contro l'Algeria. La prima apparizione slovena ai mondiali risale al 2002, nel torneo in Corea-Giappone, dove si fermò subito. Stavolta il solido 4-4-2 di Kek proverà - come suo costume - a difendersi e ripartire poi velocemente, sfruttando l'esperienza del suo giocatore più quotato, l'attaccante Novakovic del Colonia, capocannoniere con 14 gol in nazionale. Accanto a lui non mancherà l'eroe di Lubiana, l'ex bomber del Frosinone Zlatko Dedic, autore del gol dell'1-0 al ritorno contro i russi che ha fatto impazzire tutto il paese per l'obiettivo raggiunto e per l'avversario sconfitto. All'altra estremità del campo, l'udinese Handanovic tenterà di contenere i danni sperando anche nella tenuta di una difesa che ruota sull'esperienza di Bojan Jokic del Chievo e sul fisico possente di Bostjan Cesar, centrale del Grenoble.

Dai blog