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Prove di tridente contro il Messico

L'allenamento degli azzurri

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SESTRIERE - Ha scelto i suoi italiani, ora deve trovare l'Italia giusta. Lo farà stasera Marcello Lippi allo stadio Re Baldovino di Bruxelles, l'ex Heysel, dove una delegazione della Nazionale ricorderà le vittime di quella tragedia nel venticinquennale della strage. Poi, tutti in campo a caccia dell'Italia vera, quella da esportare al Mondiale. Gambe imballate, costruzione di una squadra ex novo e incognita pallone sono le premesse, ma il ct azzurro vuole provare e vedere la squadra per l'esordio del 14 giugno contro il Paraguay: un mix di giovani speranze e vecchi campioni, guidati da quel Cannavaro che la notte scorsa all'una e mezzo nel ritiro del Sestriere ha firmato due anni di contratto per una «pensione» calcistica dorata a Dubai. Marchisio, Bonucci e poi Criscito sono le scommesse per guardare avanti. Ma c'è poco tempo per aspettare, l'esordio azzurro è solo tra 12 giorni e l'Italia sa che l'impatto sarà fondamentale. Non è l'ideale contro il Messico maestro del palleggio. A ogni modo, il ct azzurro sfida la tradizione premondiale delle amichevoli figuraccia. Tra svizzeri e centroamericani, non c'è dubbio: sono i secondi gli avversari più vicini al Paraguay. L'andamento cadenzato da Messico e nuvole ha sempre messo in difficoltà - dice la storia - la Nazionale azzurra, e una mezza figura si può addirittura mettere in conto, visto che «quel che si vede ora conta poco». Il risultato interessa, certo, ma la risposta all'Italia «last minute» ancora di più. L'esame più difficile sarà per il Materazzi del 2010, Bonucci; per Maggio, che ha vinto la «nomination» da terzino; soprattuto per Marchisio. Lo juventino è stato scelto come anomalo trequartista dietro il centravanti, in un calcio totale che sa d'antico.

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