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Ma sono altre le esclusioni più dannose

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ForseMarcello Lippi ha ritenuto imprudente manifestare la stessa fretta con la quale la Federcalcio aveva sbandierato la designazione di Cesare Prandelli alla successione, suscitando la reazione stizzita della Fiorentina, che proprio tutti i torti non aveva. Poi ci si è messo di mezzo anche il ginocchio offeso di Mauro Camoranesi, a insinuare nel tecnico ulteriori dubbi, dopo avere preso delle decisioni quasi tutte scontate, ma non ancora rese note. Dunque tutti in ansia per sapere chi si sarebbe aggiunto ai tagli sicuri: da Sirigu, che ha l'età per mettersi serenamente in attesa, a Cossu che dei vantaggi anagrafici non dispone, ma presenta un retroterra non illustre. Nelle ultime ore in recupero Bocchetti su Cassani, a indebolire un'altra certezza, ma le perplessità su Camoranesi avevano prodotto un effetto domino, rilanciando Quagliarella, più adatto alla fascia, nei confronti di Giuseppe Rossi, con Borriello sempre in retroguardia. Ma almeno la Nazionale ha regalato qualche palpito a una tifoseria scettica e disamorata, quella che si prepara a vivere l'avventura mondiale sotto il segno dello scetticismo, una volta che i talenti più amati, da Totti a Del Piero, a Cassano, perfino al capriccioso Balotelli, erano stati tenuti ai margini senza possibilità di recupero. Alla fine, nonostante le notizie relativamente tranquillizzanti su Camoranesi, è stato privilegiato Quagliarella, restano a casa dunque Giuseppe Rossi e Borriello, come Sirigu, Cossu e Cassani, sorpassato in dirittura d'arrivo da Bocchetti. Diciamo pure che le due difese tra le più battute del campionato, Juventus e soprattutto Genoa, sono presenti in robusta misura. Difficile che le ultime scelte aumentino un tasso di fiducia al momento decisamente bassino.

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