Prandelli d'Italia
Da Lippi a Prandelli. Ieri il tecnico di Orzinuovi ha raggiunto l'accordo per i prossimi 4 anni, a partire da quando il Mondiale sarà finito: sarà lui a guidare l'Italia agli Europei di Ucraina e Polonia e poi ai mondiali brasiliani. «Sapevate da mesi che me ne sarei andato, sapevate da tempo che la Federazione era in cerca di un nuovo ct: penso abbia trovato la persona giusta», le parole di Lippi nel giorno dell'accordo tra federcalcio e suo successore. Nessuno stupore, ma la situazione è comunque inedita. Stavolta in Sudafrica ci sarà un'Italia guidata da un ct in partenza va al mondiale e sa che al ritorno a casa troverà un altro allenatore: è storia di altre nazionali (succede con la Francia, Domenech-Blanc). La svolta si è resa necessaria dopo il nuovo addio di Lippi. C'è un nuovo ciclo da avviare, tecnico e non solo. «Con il presidente Abete - ha spiegato il ct mondiale - ho parlato durante le vacanze di Natale. Volevo che sapesse cosa mi era passato per la testa, senza perdere un giorno di più: a lui dissi che avrei fatto due anni, e poi basta. Del mio amico Cesare parlerò dopo il Mondiale». Da oggi comincerà a concentrarsi sull'azzurro ancPrandelli. Si è incontrato a Roma con Abete, dopo il via libera della Fiorentina e un primo contatto telefonico precedente alla tourneè viola in Nordamerica. È bastato poco per trovare un accordo quadriennale: Abete aveva scelto Prandelli dal primo giorno, per la sua capacità di lavorare con i giovani (da Santon a Balotelli, da Montolivo a Bonucci, dopo il Mondiale sarà ricambio generazionale), per le sue capacità tecniche, per il personaggio: Prandelli non è uno Special One o un lider maximo, ma un ottimo allenatore e una brava persona, trasversale perchè calcisticamente corretto. Tra i dettagli da definire nei prossimi giorni (la presentazione dopo il Mondiale) c'è anche lo staff tecnico (in lizza c'è anche il fedele secondo Gabriele Pin). Nessun altra indiscrezione, sulla nuova staffetta azzurra. Si parla dell'arrivo di due preparatori e un allenatore dei portieri, di un possibile ruolo di Paolo Maldini, della permanenza di Peruzzi. E di un contratto di un milione di euro di base l'anno, più premi a salire legati ai risultati. Possibile una modulazione del contratto che trovi formule di svincolo dopo due anni. L'obiettivo qualificazione a Euro 2012 resta comunque fondamentale, per la federcalcio. È partita l'era Prandelli anche se bisognerà aspettare prima il Sudafrica: poi partirà la rifondazione di una squadra che ha vinto un mondiale e sogna di ripetersi tra qualche settimana.