Mou: "Inter nel cuore Ma ora farò vincere il Real"
Arriva in Ferrari al Santiago Bernabeu davanti a un mare di fotografi e telecamere, e subito annuncia: «Con il Real voglio vincere». Poi avverte i «nemici» blaugrana: «Noi non abbiamo paura, questa parola non sta nel nostro vocabolario». Patron Florentino Perez non c'è alla presentazione ufficiale nella sala stampa, finalmente, dell'ultimo acquisto di lusso del Real, ma Josè Mourinho chiarisce di corrispondere ai parametri del calcio mediatico del signore del madridismo. «Ho vinto tutto quello che un allenatore può vincere: io e il Real vogliamo la stessa cosa, e da oggi saremo una cosa sola», annuncia Mourinho. Per riuscirci il portoghese ha firmato un contratto di 4 anni, spiega il numero due di Perez, Jorge Valdano (10 milioni netti a stagione secondo la stampa, altrettanti al fisco). L'uomo di Setubal dice di non temere l'esonero dopo un anno come i 7 allenatori che l'hanno preceduto sulla panchina del Real, fra cui Fabio Capello (nonostante la vittoria in Liga). Mourinho vuole essere giudicato su due anni. «Il secondo anno è un anno chiave per raggiungere l'equilibrio fra squadra e allenatore: all'Inter siamo diventati campioni d'Europa al secondo anno». L'Inter? Nonostante il brutto epilogo, assicura che l'avrà «sempre nel cuore», e di «non poter dimenticare i miei ex-giocatori, una squadra fantastica alla quale auguro di vincere tutto, oggi e domani». Tutto? Beh, «meno la Champions», che ora Mou spera di vincere con il Real. Poco o niente sul mercato nelle parole del tecnico. Per ragioni tattiche. A Barcellona, intanto, si ostenta indifferenza per l'arrivo dello «Special One». Per Guardiola avrebbe solo detto «ci divertiremo». Preso il bomber della Nazionale David Villa, Laporta vuole ora Cesc Fabregas dell'Arsenal.