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Nigeria, attacco aggressivo

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Obafemi Martins

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Non è più considerata la miglior nazionale africana, ma la Nigeria fa comunque paura. In quel girone B di Sudafrica 2010 che sarà, per tre quarti (con Argentina e Grecia, oltre alle «Super Aquile»), la riedizione di uno dei gruppi di Usa '94, Oba Oba Martins e soci cercheranno la qualificazione, per prolungare il loro sogno e riscattare il deludente terzo posto nell'ultima Coppa d'Africa, risultato per il quale il ct Shaibu Amodu è stato esonerato. Così è arrivato lo svedese Lars Lagerback, ex ct della nazionale del suo paese, che nulla sa dei giocatori che si troverà ad allenare per il Mondiale, ma che ha accettato l'incarico con un entusiasmo che potrebbe rivelarsi contagioso, anche se ha firmato un contratto per soli cinque mesi. Nelle qualificazioni la Nigeria ha ottenuto la certezza di andare in Sudafrica soltanto all'ultimo momento, e a spese di quella Tunisia che ad un certo punto sembrava certa di avercela fatta. Invece le «Aquile di Cartagine» sono andate a perdere con il Mozambico, ed a passare sono stati i nigeriani, capaci di ribaltare il match decisivo contro il Kenya (perdevano 2-1) grazie a una doppietta di Martins, divenuto un autentico eroe per il suo paese. Proprio la prolificità offensiva, e quindi un certo tipo d'impostazione, sembra essere l'arma migliore della squadra in maglia verde, a meno che Lagerback non decida di stravolgere l'assetto tattico.  Ma con gente come Martins, Yakubu (in avanti la sua «presenza» fisica è assolutamente cruciale), Obasi, Odemwingie, Obinna ed Uche è probabile che non lo faccia. Piuttosto lo svedese dovrà cercare di dotare di maggior fosforo un centrocampo per ora troppo muscolare con i vari Haruna Lukman, Etuhu ed Obi Mikel, quest'ultimo molto apprezzato da Ancelotti al Chelsea e sicuro di esserci nonostante l'infortunio patito contro il Tottenham nel derby dello scorso 17 aprile. La difesa andrà registrata, perchè tende a distrarsi pericolosamente.

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