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Campioni della Clericus Cup Redemptoris Mater in Paradiso

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Arealizzare il «triplete» è stata la Redemptoris Mater, capace di vincere per la terza volta la Clericus Cup. Dopo i successi del 2007 e 2009, infatti, la squadra dei neocatecumenali ha centrato il tris a spese dei North American Martyrs, sconfitti per 1-0 in finale come nella passata edizione. A decidere il match, sul campo del Pontificio Oratorio di San Pietro, è stato Davide Tisato, capitano e difensore centrale della Redemptoris Mater. Il ventiseienne veronese, che ha scelto la strada della vocazione e il seminario piuttosto che le giovanili del Chievo, ha realizzato il gol partita quando mancavano una manciata di minuti al termine: sugli sviluppi di un calcio d'angolo si è inserito e, al volo di sinistro, ha battuto il portiere dei North American Martyrs. «Il triplete? Noi preferiamo dire che abbiamo vinto tre titoli come la Trinità». Grande soddisfazione per il successo anche per l'uomo che ha guidato dalla panchina l'imbattuta marcia dei neocatecumenali. Il Mourinho della Redemptoris Mater si chiama Paolo Santarelli, allenatore di professione che allena anche gli juniores dell'Acilia. Discorso diverso per i seminaristi del North American Martyrs, che per il quarto anno consecutivo si sono visti portar via il loro particolare sogno americano. Quarti nella prima edizione, terzi un anno dopo, vicecampioni la passata stagione, la speranza era quella di riuscire finalmente ad alzare la coppa dal grande cappello. Per l'occasione, a seguirli da bordo campo, c'era anche una corrispondente del New York Times. E invece, il pallone col Saturno ecclesiale, il copricapo dei chierici, ancora una volta è sfuggito loro sul più bello.

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