Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Toni, ultima gita

Luca Toni, centravanti della Roma

  • a
  • a
  • a

L'AQUILA - Un arrivederci per molti, un addio per qualcuno. Di sicuro un modo particolare per salutarsi. La Roma chiude a L'Aquila una stagione indimenticabile e lo fa emozionandosi ancora. Impossibile restare indifferenti davanti alle rovine di questa città, colpita nell'anima dal terremoto quel maledetto 6 aprile 2009 ma già impegnata in una nuova vita. Ieri pomeriggio Rosella Sensi, Ranieri, Montali, Totti e la squadra - compresi i ragazzi della Primavera - hanno passeggiato nella zona «rossa» de L'Aquila. Una città fantasma dove entri e senti solo il rumore dei passi. Caschetto di protezione in testa, da via Sant'Agostino fino a piazza San Pietro il gruppo giallorosso, guidato dal capo della Protezione Civile Guido Bertolaso e i vigili del fuoco, ha visto da vicino la distruzione. «Non credevo fosse questa la situazione, in televisione si è visto solo un centesimo di quello che c'è in realtà - ha detto il Capitano - questa gente ha una forza d'animo incredibile. Venendo a disputare questa partita ho potuto vedere anche la gente del luogo: i loro occhi sono lo specchio dell'incredibile forza che hanno dentro. Sono sicuro che riusciranno a rialzarsi, non dimentichiamoci di loro». Lo scorso anno i giocatori della Roma hanno contribuito alla ricostruzione nelle zone colpite con una parte dei loro stipendi, ieri un altro aiuto è arrivato grazie all'incasso di 60mila euro dell'amichevole giocata allo stadio «Fattori» contro la squadra della città, che milita in serie D. In 4.300 sugli spalti hanno salutato la Roma e contestato Rosella Sensi - che ha visto solo il primo tempo - con più di un coro (la tessera del tifoso il motivo principale di frizione) mentre riceveva una targa dal presidente de L'Aquila calcio Elio Gizzi. La partita, seguita anche da Bertolaso in tribuna, è finita 5-1 per la Roma, gol di Perrotta, risposta di Colella e nella ripresa le reti del giovane giallorosso Florenzi, di Motta e Scardina, entrambi su rigore, sigillo ancora di Scardina. È stato l'ultimo sforzo di una stagione infinita. I giocatori ricominceranno a sudare sulle Dolimiti il 15 luglio. Non tutti però. Al «Fattori» è finita l'avventura in giallorosso di Luca Toni, per esempio. Mentre Pradè in Brasile si accordava con Adriano, il centravanti campione del mondo ha indossato per l'ultima volta la maglia della Roma. Ha giocato solo il primo tempo, ha regalato l'assist del vantaggio a Perrotta, poi Totti ha provato in tutti i modi a farlo segnare: non c'è riuscito. Dentro un centravanti, fuori un altro. Questo vuole il mercato. A maggior ragione per una societa che dei cosiddetti top player se ne può permettere sempre di meno. Toni è deluso. A un certo punto della sua esperienza romana era convinto di restare e che avrebbe giocato il Mondiale. E invece lo guarderà in tv e dovrà rientrare al Bayern Monaco. Ma solo di passaggio: il rapporto con Van Gaal è irrecuperabile e Toni farà di tutto per trovare un'altra sistemazione in Italia. Lo vogliono il Genoa e il Napoli, in un modo o nell'altro ce la farà. Tra i giocatori presenti ieri, potrebbero salutare la Roma altri due esponenti di spicco della rosa giallorossa: Mexes e Brighi sono sul mercato. Il destino del primo dipende da Burdisso e soprattutto dalle offerte che arriveranno a Trigoria. Il francese ha solo un altro di contratto e una decisione va presa a stretto giro di posta. O rinnova, oppure «adieu» dopo sei anni di rapporto intenso. Mexes è una bandiera acquisita della Roma e non vorrebbe andarsene, ma Ranieri ha altre priorità. Tra queste non c'è Brighi, desaparecido negli ultimi mesi e in prospettiva ancora più chiuso dall'arrivo di Simplicio. Se si presenta qualcuno con i soldi verrà ceduto. Anche Motta e Cerci potrebbero aver giocato l'ultima gara in giallorosso. Facevano parte del progetto giovani di cui non c'è più traccia. Per Julio Sergio, Cassetti e Taddei è stato solo un arrivederci: i rinnovi di contratto dei primi due sono già firmati, quello del terzo è in dirittura d'arrivo. Artur, invece, ha dato l'addio, Faty e Andreolli quasi, Tonetto aveva già salutato. Tra gli assenti di ieri Burdisso e Lobont sperano di potersi presentare in ritiro, Baptista e Doni chissà, Pizarro e Riise ci saranno di sicuro, De Rossi e Vucinic pure. A meno che non si presenti qualcuno con il valigione a Trigoria: i cancelli sono aperti per tutti.

Dai blog