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Scalata rosa

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Il Giro d'Italia

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Dopo la splendida tappa di ieri, coronamento di un'edizione della corsa rosa davvero scoppiettante per non dire avvincente, gli estremi per dichiararsi in pace col mondo, da parte degli appassionati, ci sono tutti. Ci ritroviamo, 4 anni dopo, Ivan Basso in maglia rosa. In mezzo ci è passato di tutto, in questi lunghi 48 mesi, ma come dice lo stesso corridore (sintetizziamo per comodità), «scurdammoce 'o passato» e prepariamoci a nuovi brindisi. Era chiaro che una frazione col Mortirolo, posta alla fine di un Giro combattutissimo, avrebbe provocato sconquassi. Sin da quando Stefano Garzelli ha attaccato sul Trivigno, a 70 km dal traguardo, si è avuta l'impressione che ne avremmo viste di cotte e di crude. Di sicuro, abbiamo visto una Liquigas eccezionale, che già sul citato Trivigno, con un Agnoli martellante (un Giro memorabile per il laziale), ha fiaccato molte resistenze dei rivali di Basso e Nibali. Il forcing dei verdi di Amadio è continuato anche sul Mortirolo, con Kiserlovski e soprattutto Szmyd a dare il cambio all'esausto corridore di Fiuggi. Quando a tirare sono passati poi Nibali e soprattutto Basso in prima persona, l'esplosione del gruppetto dei migliori è stata spettacolare: la maglia rosa Arroyo in primis, Vinokourov poi, quindi Sastre e Gadret, infine anche il pesce grosso: Evans. Tutti staccati. Con Basso e con un esemplare Nibali restava solo Scarponi. Al Gpm il terzetto scollinava con 55" su un Vino in ripresa, 1'29" su Sastre e Gadret, 1'43" su Evans e 1'55" su un Arroyo non alla deriva. E quanto non lo fosse lo si è capito nella discesa: lo spagnolo ci si è tuffato a capofitto rimontando tutti quelli che erano tra lui e i battistrada e recuperando 1'20". Coi 2'27" di vantaggio su Basso in classifica, e con meno di 40" di ritardo al momento di attaccare l'Aprica (ultima salita di giornata), Arroyo vedeva incredibilmente crescere le sue quotazioni. Ma dopo una discesa ardita, c'è sempre una risalita, avrà pensato Basso. Che scendendo dal Mortirolo ha usato estrema cautela (anche da qui il maxirecupero di Arroyo), ma sull'Aprica ha aperto il gas, e con l'aiuto di Nibali e Scarponi ha scavato nuovi solchi (oltre 3' alla fine). La vittoria di tappa, i due Liquigas, l'hanno potuta concedere al leale Scarponi. Quel che conta è che ora Basso sia in maglia rosa con 51" su Arroyo, 2'30" su Nibali, 2'49" su Scarponi e 4' su Evans. Oggi Ivan si difenderà nella complicata discesa del Gavia, nella Bormio-Tonale (178 km). Poi però c'è l'arrivo in salita: magari vorrà dare un altro colpo.

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