Europei 2016: Italia, che botta
GINEVRA - Nessuna sorpresa. Seppur per un solo voto davanti alla Turchia, la Francia organizzerà l'Europeo 2016. Così ha deciso ieri all'espace Hippomene di Ginevra il comitato esecutivo dell'Uefa. Nonostante un ottimo dossier, l'Italia è uscita mestamente al primo turno, con 23 punti, contro 38 alla Turchia e 43 alla Francia. Al primo turno ognuno dei 13 membri votanti dell'esecutivo doveva stilare una classifica dando cinque punti al candidato preferito, due al secondo ed uno al terzo. Al secondo turno, preferenza secca: sette voti per la Francia, sei per la Turchia. I dirigenti italiani hanno riconosciuto con fair-play la sconfitta, senza tuttavia rinnegare la propria strategia. «Non cambierei nulla - spiega il presidente federale Giancarlo Abete - a quanto abbiamo fatto. Si trattava di un dossier realistico (ndr: un budget di 745 milioni di euro), in linea con il periodo difficile che attraversa l'Europa. Aspettiamo di vedere i 1,7 miliardi di euro di investimenti promessi dalla Francia...», ha aggiunto, un po' caustico. Che sarebbe stata dura, si era intuito da mesi. In ambito europeo, la decisione finale è spesso di stampo politico. In questa lotta fra «tradizione» e «novità», la Francia, non fosse che per la presidenza dell'Uefa di Michel Platini, era chiaramente in vantaggio sull'Italia. Poi doveva giocarsela con la Turchia. Sotto gli occhi felici di Nicolas Sarkozy e quelli delusi del presidente turco Abdullah Gul, Michel Platini ha contenuto la propria gioia. «I turchi sono amici, il mio nome suona italiano e sono francese. Abbiamo avuto tre candidature straordinarie, i vari comitati hanno fornito un lavoro eccezionale», ha detto il presidente della confederazione calcistica europea. Che non ha mancato di togliersi un sassolino dalle scarpe. «Il voto odierno è la prova della trasparenza dell'Uefa. Se il presidente fosse un despota, sarebbe finita 13-0 per la Francia, certamente non 7-6». Con un budget di 1,7 miliardi di euro, quattro stadi nuovi e tutti gli altri (ad eccezione dello Stade de France di Saint-Denis) da rinnovare, il lavoro non manca ai francesi. Che però, come ricordato in sede di presentazione dal presidente federale Jean-Pierre Escalettes, hanno «l'abitudine di organizzare grandi eventi». Come le Olimpiadi invernali del 1992, l'Europeo nel 1984 ed il Mondiale nel 1998. Molto probabilmente, l'Europeo 2016 sarà organizzato bene dalla Francia. Come lo sarebbe senz'altro stato in Italia o in Turchia. Senza i patemi che riguardano quello di Polonia-Ucraina 2012. Fu in occasione di quell'assegnazione, nell'aprile 2007 a Cardiff, che l'Italia subì una vera sconfitta politica. Anche se non ha totalmente escluso un'eventuale candidatura per l'Europeo successivo, Giancarlo Abete ha parlato di un altro obiettivo: «la grande sfida dello sport italiano per il 2020 sarà di portare le Olimpiadi a Roma». Dall'ottimismo del Palazzo, allo sconforto dei giocatori. «È una botta pesante per il calcio italiano» dice senza mezzi termini l'azzurro Giorgio Chiellini.