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Moratti rallenta l'adios di Mourinho

L'abbraccio tra Moratti e Mourinho dopo la vittoria della Champions

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{{IMG_SX}}Un salto ad Appiano Gentile per svuotare cassetti e armadietti di quell'ufficio che fece allestire due anni fa e tornerà utile al successore, sul cui nome c'è ancora grande incertezza. Un saluto a collaboratori e inservienti. Poi dritto a Malpensa per volare a Madrid. Ecco l'ultima giornata di Josè Mourinho, che non è più l'allenatore dell'Inter e nei prossimi giorni diventerà formalmente il titolare della panchina del Real. Una cena di circa tre ore è bastata a Massimo Moratti per capire che la scelta del portoghese era definitiva. Il numero uno nerazzurro è già al lavoro per non uscire «cornuto e mazziato» da questo divorzio anticipato. Un concetto sia chiaro: «Non mi faccio più prendere in giro da nessuno», ha detto Moratti dopo il confronto con Mourinho. Passi lo scherzo della telefonata di un imitatore di Florentino Perez organizzato da una radio spagnola (fonti vicine al presidente nerazzurro assicurano che avesse capito e per questo lo si sente proporre un appuntamento in teleconferenza al presunto collega del Real). Nel vero confronto fra i due, Moratti non farà beneficenza al Real. Mourinho è libero, ma la clausola rescissoria di 16 milioni va onorata dal club blanco, in contanti o con affari vantaggiosi per l'Inter. Ieri ha ricevuto il messaggio Jorge Medes, agente di Mourinho, che sta facendo da tramite con il Real. Durante il suo blitz a Milano i dirigenti dell'Inter gli hanno proposto che Mourinho convinca Florentino Perez ad acquistare Quaresma, che non ha reso nemmeno un quarto dei 24 milioni di euro spesi da Moratti due anni fa. Mourinho, più Maicon e Quaresma, potrebbero fruttare così circa 40 milioni di euro. A sorpresa, però, anche Wesley Sneijder non esclude un ritorno al Real dopo un solo anno.   Dovrebbe invece bastare un ritocco di ingaggio per blindare Milito e una chiacchierata con Mino Raiola per decidere il futuro di Mario Balotelli («è contento di essere tornato in gruppo e non è stato più picchiato», ha spiegato Raiola), ma bisogna chiudere il recinto prima che scappino i buoi migliori. Sull'allenatore è ancora corsa a quattro: iIl presidente ha giudicato «interessante» l'apertura di Fabio Capello, avanza Pep Guardiola, inserito in un suggestivo progetto con Roberto Baggio, poi c'è Guus Hiddink, mentre il turno di Sinisa Mihajlovic verrà solo più avanti.  

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