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De Rossi, annuncio choc Purché serva alla Roma

De Rossi

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Impossibile pensare alla Roma del futuro senza De Rossi. O almeno così era fino a ventiquattro ore fa, prima cioè dell'esternazione in nazionale di quel giocatore che l'immaginario collettivo giallorosso aveva già eletto da oltre un lustro ad erede naturale di Totti. Capitan Futuro lo chiamano ormai da tempo i romanisti affezionati alla sua grinta, prima ancora che alla sua infinita qualità e attaccamento alla maglia. Ma il futuro è adesso e una clamorosa cessione del pezzo più pregiato della scuderia di Ranieri parrebbe non esser più così impensabile. Di mezzo c'è una questione di responsabilità, o meglio di assunzione di responsabilità. Fino a ieri nessuno tra il giocatore e la società, avrebbe mai preso l'iniziativa per provare nemmeno a discutere di questo affare che resta comunque alquanto improbabile. Poi l'apertura (se non lo è stata diteci voi cos'era...) di De Rossi che sarebbe pronto a sacrificarsi sull'altare di una Roma sempre più grande: ennesimo attestato di attaccamento a una piazza che lo ha sempre coccolato e difeso contro tutto e tutti. Adesso che De Rossi ha fatto il primo passo, tocca alla Roma fare le sue valutazioni, che dovranno tener conto di molti fattori. Il primo è quello legato all'immagine di una società che dopo aver ceduto Aquilani agli inglesi, rischierebbe di privarsi dell'unico legame con la città in un futuro sempre più imminente. È chiaro come sia De Rossi, l'uomo designato dai tifosi romanisti per prendere in mano le redini della squadra dopo l'addio al calcio di Totti (anche se l'attuale capitano non sembra intenzionato a mollare... e meno male: anche quest'anno capocannoniere della Roma). Sarebbe quindi un'operazione molto difficile da far digerire a una piazza che s'è più volte schierata (anche se non nella sua interezza) contro l'attuale proprietà. Il secondo punto è legato alla mera trattativa che il club dovrà (semmai...) intavolare con il Real Madrid. Perché se la si «venderà» come una svolta per la Roma, una cessione eccellente per continuare a sognare in grande e fare l'ambito salto di qualità, poi la dirigenza dovrà mantenere i patti e mettere tutti i soldi ricavati dalla cessione eccellente sul mercato per fare una grande squadra. Terzo ma non in ordine di importanza, la Roma dovrà fare i conti con il resto della squadra: Totti su tutti. Dovrà capire come gli altri giocatori prenderebbero la cessione di un pezzo così pregiato, di un giocatore che ha fatto spesso da collante all'interno dello spogliatoio e che in un modo o nell'altro è stato negli ultimi anni l'anima di questa squadra. Ma non solo, perché per vedere De Rossi e far restare Ranieri, i Sensi dovranno convincere il tecnico testaccino che il rilancio della Roma senza Daniele sia tuta roba vera: e Ranieri non è uno che si tira indietro e farà da garante per tutti. Comunque niente allarmismi, perché De Rossi alla fine resterà a Roma: per il bene di tutti... speriamo!

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