Fallimento Lottomatica
Calpestando la passione della sua gente Roma abbandona, giustamente, il proscenio dei playoff ai quarti per mano di Caserta passata 74-83 e ora pronta alla semifinale contro Milano passata Montegraro 75-81. Risultato perfettamente identico a quello dello scorso anno che certifica il fallimento totale del progetto pensato dal general manager Bottai di concerto con il coach di inizio stagione Gentile e poi passato nelle mani di Boniciolli. Che ha il piccolo merito di aver almeno recuperato l'Eurolega centrando l'accesso al tabellone finale ma che rischia ora di pagare le scelte addizionali, rivelatesi ininfluenti, di Washington ed Heytvelt. È immaginabile di fronte all'ennesimo fallimento pensare a una rivoluzione che azzeri l'area tecnica e dirigenziale da parte di Toti che dovrebbe anche guardarsi da dirigenti ombra che invece di aiutarlo in questo difficile cammino si preoccupano di più di combattere la paventata crescita di altre realtà capitoline. Ma questo è quello che passa il convento. Ancora Hutson fermo ai box per la periostite mentre tra gli avversari il coach Sacripanti ha deciso di lasciare in borghese Kavaliauskas per dare spazio a Marquis. La partita si è aperta con un benaugurante canestro da 3 di Washington a cui però ha replicato la santabarbara dei campani. Un fuoco di fila dalla linea pesante, Jones, Ere, Di Bella e Koszarek, ha fatto saltare la scimmia sulle spalle dei giallorossi che hanno iniziato a inanellare giocate scellerate. Caserta invece ha inalato coraggio e sfruttando gli spazi aperti dai tiratori ha iniziato a servire in area Michelori che ha assunto le sembianze di immarcabile centro stile Nba mandando in confusione qualunque avversario Boniciolli gli ha spedito sulle tracce. Quando a una tripla bislacca di Doornekamp s'è insaccata con la complicità del tabellone ne è seguita una di Martin la frittata, sul 23-37, è sembrata cotta e servita. Ed invece, a un indemoniato Giachetti la Virtus ha recuperato e impattato sul 39-39 al 20'. Ma la ripresa è stato il terreno di caccia di un felino terribile dal nome Jumaine Jones. Le giocate dell'americano che costa meno di Toure hanno fatto saltare il banco (30 punti, 16 rimbalzi, 7-8 da 3 punti). Roma anche a -17 (51-68) prima del tentativo di recupero naufragato sulla ennesima serata da vergogna di Jaaber e dagli errori dalla lunetta del comunque utile Winston. Braccia alzate per i casertani, applauditi anche dal pubblico di casa. Fischi e insulti per i capitolini. E da oggi via a una rifondazione. Che si spera totale. Nella serata anche un siparietto bizzarro, al limite del comico con Andrea Bargnani, arrivato a partita iniziata e lasciato in piedi, al margine del parterre per oltre 10', senza che nessuno dell'organizzazione si adoperasse per farlo sedere come meriterebbe un ospite di lusso. In fondo è solo un giocatore romano che gioca nella Nba. Intanto oggi, con Siena già in semifinale, tornano in campo a Bologna, per gara-4, la Canadian Solar e Cantù. I brianzoli sono in vantaggio 2-1 nella serie.