Al Sestriere parte l'operazione simpatia
SESTRIEREDopo Venaria, Sestriere. Dopo rabbia e delusione dei tifosi a Torino, l'affetto di quelli saliti quassù fino ai 2.000 metri del Sestriere. Non amano sentirla chiamare operazione simpatia, gli azzurri, ma di fatto le prime due giornate di preparazione in altura hanno mostrato immagine diversa da quella di una nazionale che gode di tifo contro, scetticismi, lontano dalla gente. E così nel breve tragitto dal campo di allenamento all'albergo, un centinaio di metri transennati, tutti i giocatori e anche Lippi si sono fermati al grido delle centinaia di tifosi, per foto e autografi. Alpini, bambini, ragazzi, semplici tifosi della domenica: tutti a caccia di una firma e di un'immagine ricordo. Complice forse anche il tempo da ingannare, mattino o sera che sia nessun azzurro si sottrae più al piccolo bagno di folla: ieri, domenica, erano circa 500 tifosi ad acclamare gli azzurri oltre le transenne, oggi sono ovviamente già calati, fino al centinaio del pomeriggio. «Ma non era vero che ieri non ci eravamo fermati a firmare autografi - ha precisato Cannavaro, piccato di come la giornata di Venaria fosse stata presentata - Diversi di noi lo avevano fatto». La Federcalcio ha anche voluto controbattere a un'altra imprecisione: non è vero che i 2.000 sostenitori presenti ieri nel cortile della Reggia avessero pagato, l'ingresso era libero, pagava solo chi voleva entrare al museo. «Non ci è piaciuto essere stati fischiati - ha aggiunto uno dei giovani, Bocchetti - E poi noi eravamo stati disponibili. Lippi dice che c'è chi tifer contro? Forse preferivano vedere altri giocatori, ma non è bello farlo contro la propria nazionale». «Io all'inno mi emoziono, perchè sono italiano al cento per cento: molti non lo fanno, e non riesco a capire perchè: fatti loro», la chiusura di Cannavaro. In questi giorni di lavoro e attesa in quota, ci sarà tempo per continuare a rinsaldare il legame. D'altra parte, anche all'interno del Club Italia c'è chi è convinto che tra squadra e tifosi ci debba essere un filo più diretto, meno barriere: al Sestriere, gli allenamenti del pomeriggio sono a porte chiuse, ma solo teoricamente, viste le collinette a bordo campo riempite dalla gente. Poi, c'è sempre la passerella finale tra i tifosi. Anche quella, con la sala giochi piena di biliardini, ping pong, play station, wii e tanti libri, aiuta gli azzurri a passare meglio il tempo. Intanto domani verrà inaugurata a Roma una mostra che ricorderà la vittoria dei mondiali di calcio del 2006. Intitolata «Azzurri in prima pagina», vedrà esposte ben 80 prime pagine dei quotidiani italiani che, all'indomani dal successo di Berlino, celebrarono il trionfo dell'Italia di Lippi. La mostra si terrà presso il Centro Congressi della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università La Sapienza di Roma.