Due Imperatori per la Roma
A Trigoria è tempo di calcoli. Entro l'inizio della prossima settimana i dirigenti della Roma sapranno quantificare il «tesoretto» disponibile per il mercato. Tra martedì e mercoledì la «signora dei conti», Cristina Mazzoleni, relazionerà a Rosella Sensi e a quel punto partiranno le strategie, inevitabilmente condizionate dalla questione diritti-tv tuttora in sospeso per il ricorso di Conto Tv. Diciamolo subito: il budget della Roma sarà limitato. E per farlo crescere bisognerà ricorrere ad almeno una cessione eccellente. Mexes o Vucinic? O addirittura De Rossi? Ranieri è in attesa di avere delle risposte dalla Sensi. Neanche ieri si sono incontrati, a questo punto la chiacchierata potrebbe slittare alla prossima settimana quando la situazione economica sarà più chiara. «Ci sentiamo tutti i giorni - ha spiegato ieri l'allenatore - non è che ci dobbiamo vedere. Bisogna soltanto cercare di migliorare questa squadra, sapendo che abbiamo delle difficoltà. Però come ha sempre fatto la Roma in questi ultimi anni sicuramente metteremo in campo una rosa competitiva perché avremo anche la Champions League». Per il momento il tecnico si è informato con gli altri dirigenti, da Montali a Pradè, per capire le prospettive di mercato e dare le sue indicazioni sugli uomini giusti da prendere e quelli da cedere per fare casa. A differenza dell'anno scorso, quando la cessione di Aquilani servì a far quadrare i conti, stavolta i soldi incassati potranno essere reinvestiti. Per chi? Due esterni difensivi, un vice-Taddei e un centravanti da prendere al posto di Toni. Il nome più suggestivo è sempre quello: Adriano. In Brasile raccontano che l'«Imperatore» avrebbe parlato agli amici di un'offerta della Roma da valutare prima di pensare al rinnovo con il Flamengo. La squadra brasiliana è attualmente impegnata nella coppa Libertadores (ko 3-2 in casa nell'andata dei quarti contro l'Universidad de Chile) e dopo il 31 maggio dovrà ridiscutere l'accordo con Adriano, proprietario del suo cartellino insieme alla madre. L'attaccante può muoversi gratis, ma per tornare in Europa chiederebbe un ingaggio molto alto, intorno ai 3 milioni di euro. E questo è un primo problema. Non è un mistero, poi, che la sua vita privata sia ancora piena di eccessi. Da valutare anche la forma fisica: il peso forma è lontano. A Ranieri non dispiacerebbe allenarlo, e quando glielo chiedono ci gira intorno ma una cosa la dice: «La mia vita è fatta sempre di scommesse». Di questo si tratterebbe: il brasiliano può essere il colpo dell'estate come un fallimento totale. «Non so nulla di Adriano - aggiunge l'allenatore a margine della presentazione della "Partita del Cuore" - e se sapessi qualcosa non lo direi. A prescindere da Adriano, io dico di giocatori come lui ce ne sono tanti: Milito, Balotelli, Eto'o, Villa, tutti importanti per le loro squadre. La scommessa per me è far bene con la Roma il prossimo anno, dove tutti vorrebbero chiedere di più e vedere questi 80 punti superati: io posso promettere solo più lavoro». Poi traccia l'identikit del calciatore da cercare: «Tecnico, bravo, ma soprattutto capace di trasmettere al tifoso lo stesso tipo di emozioni provate quest'anno. Toni va via? Non c'è nulla di scontato. Il gioco del mercato è ad incastri e noi dobbiamo far incastrare molte cose». L'ingaggio di Toni non si è incastrato con il bilancio della Roma e per questo la sua conferma è stata bocciata. Ranieri se ne farà una ragione e intanto si dice «contento per Prandelli: è una persona stupenda e merita di guidare la Nazionale. Io non sono stato contattato, ma il solo fatto che la stampa ne abbia parlato mi ha fatto piacere. Voglio portare avanti il progetto Roma, al contrario mi sarebbe sembrato tradire un progetto». Ranieri resta Imperatore, aspettando l'altro Imperatore dal Brasile.