Caccia grossa
Ne ha viste di tutti colori. Nel 1876 un maratoneta vi stroncò un cavallo sui 30 km, nel 1928 gli americani ridicolizzarono i nostri nella prima partita di basket in Italia, nel 1933 Carnera mise fine ai sogni mondiali del pugile basco Uzcudun, nel 1943 un plotone d'esecuzione mandò al Creatore un delinquente. A ogni primavera però Piazza di Siena (classe 1792) torna a essere il salotto buono dell'equitazione mondiale con il concorso di salto ostacoli «inserito nella ristretta èlite degli otto tornei più importanti al mondo» ha sottolineato al Foro Italico il presidente Andrea Paulgross (Federazione Sport Equestri) nella presentazione del 78° Snai Show Jumping. Il via giovedì 27 e la conclusione domenica 30, dal mattino alle 8 fino alle 21'30, con clou giornalieri divenuti dei «must». Giovedì alle 16'30 il Premio Mercedes Benz a due fasi (altezza ostacoli 1,50); venerdì la prestigiosa Coppa delle Nazioni in due manche (15'10 e 17,10, ostacoli a 1,50 e 1,60); sabato suspence alle 17'20 con la Potenza, salto in alto il cui record è 2,35; infine domenica il Gran Premio Roma (16'15, 1,60). Quindici le Nazioni in campo e 19 i binomi azzurri, tra cui la romana Lucia Vizzini recente vincitrice del Grand Prix d'Atene. Lo svizzero Markus Fuchs - ritiratosi nel 2009 dalle competizioni (a Piazza di Siena vinse il Premio Roma 2001 in sella a Cosima) ed ora c.t. azzurro - ha scelto i cinque cavalieri (Natale Chiaudani, Gianni Govoni, Giuseppe D'Onofrio, Gabriele Grassi, Lorenzo Toscano) per l'Italia alla Coppa delle Nazioni che non vinciamo da un quarto di secolo (1985, nel 2009 ottavi). Anche il Gran Premio Roma sembra stregato per gli italiani: l'ultimo a centrarlo fu nel 1994 Arnaldo Bologni su My Day. L'anno scorso sul podio salì, terzo, Juan Carlos Garcia ma stavolta l'italo-colombiano ha i cavalli fuori fase: «Speriamo di recuperarlo per i Mondiali di settembre in Usa» ha sospirato Paulgross.