Olimpiadi 2020, a correre sarà Roma
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Roma è a candidata italiana ad ospitare le Olimpiadi del 2020. La città che ospiterà la trentaduesima edizione dei Giochi sarà scelta dal Cio a Buenos Aires nel 2013. "Sulla base dei criteri Cio è risultato che la città di Venezia non raggiungerebbe il parametro per superare la soglia" individuata dall'organismo stesso per "l'edizione dei Giochi del 2016 per l'ammissione alla sessione finale delle città candidate". Così si legge nel rapporto di valutazione conclusivo del Comitato ristretto del Coni che ha analizzato i dossier per le candidature di Roma e Venezia per organizzare i Giochi Olimpici e Paralimpici del 2020. Alla città di Roma sono stati attribuiti 32.3 punti su 35 e alla città di Venezia punti 20.1 su 35. MAGGIORE ATTITUDINE ORGANIZZATIVA - La candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020 "presenta di certo una maggiore attitudine organizzativa e strutturale", si legge nel rapporto di valutazione redatto dal Comitato ristretto del Coni. Nel progetto presentato dalla Capitale, si legge ancora nel testo "le aree utilizzate per il Villaggio Olimpico e per la costruzione di impianti (ove non già costruiti) sono prevalentemente pubbliche". Roma, prosegue il documento, "presenta un numero di infrastrutture ed impianti già costruiti di molto superiore a Venezia, il che offre maggiore garanzia di poter procedere all'ultimazione degli stessi senza deroghe alcune nè procedure speciali". IL DOSSIER - Durante la giunta del Coni sono stati analizzati in maniera comparativa i dossier delle candidature di Venezia e Roma per le Olimpiadi del 2020. Il dossier è formato da rapporto di valutazione di analisi tecnica comparata di 59 pagine, un rapporto di valutazione di analisi parametrica di 25 e un rapporto di valutazione conclusivo di un Comitato ristretto di 7. La Giunta ha poi discusso e approvato all'unanimità nove pagine di delibera finale. Gli alloggi, alcune criticità nei trasporti, ma soprattutto l'esperienza nell'organizzazione dei grandi eventi maturata negli anni, sono gli elementi che alla vigila davano la Capitale come favorita sulla città lagunare. "NORD PENALIZZATO" - "Prendiamo atto del voto del Coni, che riteniamo insoddisfacente sia nel merito che nel metodo", ha commentato a caldo il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. "Siamo assolutamente convinti - ha aggiunto - che la proposta di Venezia non sia stata tenuta nella giusta considerazione e che, invece, avrebbe potuto rappresentare una novità seria per la qualità che esprime. Siamo certi che Venezia, capitale universale della bellezza, sia il miglior ambasciatore di tutto il nostro Paese nel mondo". L'ex ministro dell'Agricoltura vuole andare a fondo delle ragioni che hanno spinto il Coni ad assegnare i Giochi a Roma. "Sia chiaro - ha detto ancora Zaia - che ora non escludiamo un intervento formale in altre sedi. Garantisco inoltre che da oggi spulcerò personalmente l'intera documentazione voce per voce, sviscerando numeri, conti e promesse che sono alla base di una scelta che ritenere sbagliata è un eufemismo". "Un nord penalizzato così fortemente - conclude Zaia - di certo non servirà alla causa che ci si vuole prefiggere". IL CONI AGISCE ALLA LUCE DEL SOLE - Riferendosi proprio alle procedure adottato dal Coni nella scelta della candidata il presidente Gianni Petrucci ha detto in apertura dei lavori che il comitato "ha lavorato nell'interesse del paese e alla luce del sole". "Oggi non ci si può stupire del famoso decalogo che le città già conoscevano. La giunta del 21 ottobre ha nominato un comitato ristretto e ha detto le disposizioni su cui attenersi", ha detto il numero uno del Coni. "In questo comitato hanno fatto parte i colossi dello sport mondiale - ha concluso - siamo qui per portare la candidatura più credibile che abbia maggiore possibilità di successo perchè noi vogliamo vincere".