Totti in lacrime sotto la tribuna: "Grazie tifosi la Roma siete voi"

VERONA - Modi diversi di reagire. Il capitano piange, non si dà pace, il capitano del futuro trova la forza e le parole giuste per commentare la grande, ennesima illusione della Roma. A Verona e Siena le partite sono finite nello stesso istante, Totti si è voltato in panchina, «che ha fatto l'Inter?», e ha saputo. Non ce l'ha fatta a trattenere le lacrime mentre andava a ringraziare i suoi fratelli romanisti seduti al Bentegodi. Aveva già pianto l'anno scorso, nella notte tragica dei rigori con l'Arsenal. Sa di avere davanti ancora pochi anni di carriera e il pensiero di quello che poteva essere e non è stato lo distrugge. «Abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Abbiamo dato tutto quello che avevamo - racconta Totti - È il momento di ringraziare i nostri sostenitori ancora una volta, perché non è mai abbastanza. Le emozioni di questa stagione sono da dedicare interamente a loro. Sono tifosi speciali.... anzi di più, sono unici. Loro sono il vero cuore della Roma. Loro sono la Roma. Grazie», dice ancora incredulo dopo aver sfiorato anche quest'anno lo scudetto. De Rossi prova a farsene una ragione. «Ce lo aspettavamo - spiega il centrocampista - che potesse finire così. È stato un campionato diverso rispetto al 2008, se l'Inter fosse uscita dalla Champions lo avrebbe vinto prima. Stavolta non ho nulla da dire sul loro scudetto. Conta poco essere campioni d'Italia all'intervallo, però ogni volta alla fine del primo tempo siamo avanti e cresce la speranza». E i rimpianti. «Quelli ci sarebbero - aggiunge De Rossi - ma se andiamo poi ad analizzare bene le vittorie con la Juventus, i derby e la Fiorentina, se fossero finite in pareggio nessuno avrebbe gridato allo scandalo». «Se ci avessero detto ad inizio stagione che saremmo arrivati a 2 punti dall'Inter ci avremmo messo una firma grande come una casa. Al Mondiale ci arrivo un po' "cotto", la forma però si riprende per un avvenimento cosi importante. Ora non riesco a vedere oltre questa sconfitta. Avrei fatto a cambio con Cambiasso (non convocato in nazionale, ndr)». Lui, romanista fino al midollo, è come Totti: uno scudetto con la Roma vale molto più di un Mondiale. «Francesco l'ho abbracciato come ho fatto con tutti i compagni. Non è vero che noi romani siamo più delusi, oggi ho visto piangere gente nata a migliaia di kilometri da Roma. Qui abbiamo qualcosa di diverso, lo può capire solo chi ci sta. Complimenti all'Inter, è una corazzata, speriamo che prima o poi uno scudetto riusciremo a toglierglielo». Riprovaci Daniè.