Ha vinto la Roma

VERONA - Signore fino in fondo. Orgoglioso di un'impresa che non vale uno scudetto solo per due miseri e maledetti punti. Claudio Ranieri è il grande artefice del romanzo romanista, una stagione indimenticabile chiusa con il quarto secondo posto negli ultimi cinque anni, compreso quello a «tavolino» ottenuto grazie alle sentenze di Calciopoli. Perdere lo scudetto così fa male, malissimo, ma l'«Imperatore» giallorosso trova la lucidità per accettare il verdetto e riempire di elogi i suoi. «L'Inter doveva essere campione d'Italia, ma la vera protagonista del campionato è la Roma. Un aggettivo per la squadra? Magica. I ragazzi hanno fatto un qualcosa di strepitoso, devo abbracciarli uno a uno - racconta Ranieri - sono arrivato che erano ultimi in classifica, mi hanno seguito. Avevamo promesso ai tifosi di arrivare fino in fondo, gli abbiamo regalato gli ottanta punti. Siamo stati meravigliosi. E senza il nostro pubblico non ci saremmo riusciti. Non dimentico le contestazioni, le bombe, poi ci hanno trascinato. A Moratti dico in bocca al lupo per la finale di Champions, spero davvero che la vinca». Il tecnico lo ripete: «I protagonisti siamo stati noi - continua - abbiamo riaperto il campionato e gli abbiamo ridato vigore e simpatia. Non ho nessun rimpianto, adesso è inutile ripensare alle partite che stavamo vincendo e abbiamo pareggiato, altre volte siamo riusciti a portare a casa i tre punti segnando alla fine. Con la Samp abbiamo sbagliato un quarto d'ora, prima si era vista la Roma più bella. Ottanta punti è quello che siamo riusciti a fare dando tutti noi stessi, abbiamo raschiato il barile, anzi lo abbiamo sfondato e siamo finiti dall'altra parte». Fa i complimenti all'Inter e anche al rivale Mourinho. «Non ho paura, io posso guardare in faccia tutti. È vero, con me è stato un po' scortese a volte, ma vedo che sta migliorando: ha citato Sartre, è un tecnico giovane può crescere... Spero davvero che resti in Italia». È già tempo di gettare uno sguardo verso il futuro. Ranieri assicura che ci sarà ancora lui in panchina. «Abbiamo ampi margini di miglioramento - spiega l'allenatore - sarà difficile ripetersi ma conosco i nostri difetti e l'anno prossimo li corregeremo. La società mi verrà dietro in tutto, io dovrò fare le mie richieste andando incontro al portafogli della società. Un'offerta della Nazionale mi farebbe traballare? Non credo, ho un contratto con la Roma, penso di restare, anzi, sono sicuro di restare, non ci ho mai pensato». E la società non ha mai pensato di sostituirlo. «Certo che resta con noi», assicura Montali, che dà un bel «dieci alla Roma, la lode sarebbe stata lo scudetto», e bacchetta Mourinho: «In alcuni momenti quando va sul personale esagera». È già tempo di mercato, il ds Pradè tornerà protagonista dopo un elogio sentito alla squadra. Da dirigente e da romanista: «Quest'anno si è vista una Roma splendida, che ha lottato sempre. Il mercato è l'ultima cosa che ci preoccupa, abbiamo uno zoccolo duro di giocatori validissimi e legati alla maglia».