Comanda Nibali
CUNEO Fino a ieri ci lamentavamo della latitanza degli italiani in un Giro che, oltre a essere partito fuori dai patrii confini, ci aveva offerto nelle prime tre tappe solo protagonisti stranieri: bei personaggi, va detto, a partire da Wiggi. E invece, tornati in Italia, tutto cambia in maniera radicale. Basta una cronosquadre clamorosa disputata (tra Savigliano e Cuneo) dalla Liquigas, e ci ritroviamo con tre dei nostri (tutti di verde abbigliati) ai primi tre posti della generale. Vincenzo Nibali è la nuova maglia rosa: era il più vicino in classifica al leader Vinokourov, tra gli uomini della squadra: e i 5" di ritardo che pativa fino alla partenza di ieri si sono trasformati in 33" di vantaggio (38" il distacco che la Liquigas ha inflitto all'Astana del kazako). Al secondo posto, a 13" dal messinese, c'è quell'Ivan Basso che partiva coi gradi di capitano nel team e che ora farà corsa parallela col giovane compagno, in attesa che le salite della terza settimana dirimano la questione tra chi dei due sia più in palla. E al terzo - soddisfazione per il ciclismo laziale - quel Valerio Agnoli che si gode tale lusinghiera posizione, in attesa di tornare a lavorare (benissimo come d'abitudine) da gregario: vista la provenienza del 25enne, potremmo definire il suo un podio «mordi e Fiuggi». Dopodiché, tornando seri, non possiamo trascurare di parlare della tempesta di pioggia, vento e grandine che ha in qualche modo influenzato la prova: più di una squadra è stata infatti investita dalla furia degli elementi, e tra queste, particolarmente colpita è stata la Garmin di Millar (favorita in partenza, solo ottava alla fine). Qualcosa ha pagato pure la Sky (seconda a 13" da Nibali e soci), mentre davanti all'Astana (quinta) hanno chiuso pure HTC (a 21" dalla Liquigas) e Katusha (a 27"). Perde Evans (Bmc a 1'21"), anche se parliamo ancora di distacchi tutto sommato contenuti. Oggi (Novara-Novi Ligure) di nuovo velocisti all'opera. Diretta Rai3 dalle 15.30.