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Mondiali: ecco i 30 di Lippi In attacco spunta Rossi

Marcello Lippi

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Finalmente eccoli i trenta convocati di Lippi dai quali usciranno i ventitrè azzurri che andranno in Sudafrica a difendere la coppa del mondo. Il «listone» del ct non presenta particolari sorprese, c'è chi sapeva di esserci (tranne Legrottaglie che comunque l'ha presa bene: «Umanamente dispiace eccome, il colpo lo sento, ma ringrazio Dio: è in questi momenti che si vede la fede» ha detto l'atleta di Cristo) e non c'è chi era in dubbio fino all'ultimo. Tipo Totti, sul quale però il discorso s'era già chiuso qualche settimana addietro e a prescindere dall'episodio Balotelli. Sul capitano romanista Lippi, uno dei suoi protetti che portò in Germania contro tutto e tutti, scherza in un'intervista al settimanale Oggi. «Quando vado a dormire da mia figlia a Roma vado a letto col poster di Totti davanti agli occhi che mi osserva e mi risveglio con la stessa immagine. L'appartamento è tutto romanista. I cugini hanno fatto al mio nipotino Lorenzo il lavaggio del cervello e c'è un poster di Totti che mi perseguita». Torna serio quando si parla del gruppo azzurro che, come di routine prima di ogni mondiale, parte con i favori del pronostico tutti contro. «Quattro anni fa ho dovuto ricostruire un gruppo sul piano tecnico e morale. Stavolta abbiamo una base. Non facciamoci condizionare dal campionato, non conta niente. Sarei preoccupato se tutti avessero fatto benissimo. Abbiamo le stesse qualità tecniche di quattro anni fa. Dunque possiamo farcela». L'unica novità di rilievo nei trenta scelti da Lippi è l'ingresso nella rosa del giovane Rossi strappato al Villarreal per questa avventura africana. Piccolo, fantasista, rapido, di classe che dovrà però guadagnarsi il posto in squadra con i denti: tra i sette che dovranno lasciare il gruppo prima della partenza per il Sudafrica ci sarà ovviamente anche un attaccante: forse due. Il ballottaggio lì davanti potrebbe riguardare proprio lui e Quagliarella. Semmai le cose che hanno sorpreso di più sono le assenze: vada per Legrottaglie sul quale forse Lippi s'è fatto condizionare dal fatto che portava già altri sette juventini: squadra che per altro ha chiuso il campionato in settima posizione. Ma la sorpresa è arrivata anche per l'assenza del blocco-Roma: solo De Rossi nella lista dei convocati e assenze pensati come Totti appunto, ma anche Perrotta, Toni e perché no anche Cassetti che non ha fatto una brutta stagione con la maglia giallorossa. Eppoi il laziale Brocchi che, vista la convocazione di Gattuso, avrebbe potuto pretendere qualcosa dal ct azzurro. Ma niente, Lippi va avanti con il blocco Juve confermando quanto già fatto vedere in Germania: decido io e porto chi dico io. Così come sul futuro del ct, altro tormentone di questo finale di stagione del calcio nostrano, decide la Figc. E ieri Abete è stato chiaro lasciando intendere che il dopo-Lippi potrebbe rivelare anche sorprese. «Sul prossimo commissario tecnico - ha detto il numero uno del calcio italiano - ho detto che non esiste nessun tipo di preclusione. Non chiudiamo al rientro di nessuno, come dimostra il fatto che ora Lippi sia il ct dopo esserlo stato in precedenza. Chiudiamo però all'eventualità di un allenatore straniero, perché in Italia abbiamo dei tecnici che rappresentano l'eccellenza. Inoltre nella scelta occorrerà valutare anche il discorso dell'ingaggio, visto che non possiamo offrire quello che offrono i club. Ci sono tanti allenatori che hanno sempre manifestato la volontà un giorno di allenare la Nazionale, tra questi Ancelotti ma anche Prandelli, Ranieri o Spalletti, comunque non c'è nessuno che si è autocandidato». Ma per questo ci sarà tempo, adesso è li momento di giocare al calcio, di dimostrare al mondo che questa nazionale può tenere alt il nome dell'Italia e tornare a far sognare un Paese intero.

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