Che cosa altro avrebbe potuto fare Lippi quando tv e giornali non fanno altro che parlare di una società che invecchia? Così ai mondiali porterà più o meno la squadra che ha vinto quattro anni fa.
Nondovrà più gestire la rivalità tra Totti e Del Piero, ma, lasciati a casa i due, non ha avuto il coraggio di scegliere Cassano l'unico fantasista in circolazione nato nella penisola. Troppo sregolato? Certo, ma almeno uno lontano dalla pensione. In compenso ci sarà Camoranesi, uno che in campo ormai ci va solo quando c'è il sole. L'umidità fa male alle sue ossa. C'è Gattuso, un combattente pieno di ricordi. Poi Cannavaro, Grosso e Zambrotta. Anche per loro un passato glorioso. Solo che qualcuno lo deve spiegare ai nostri avversari, che potrebbero essere un pochino maleducati e con poco rispetto per gli anziani. Certo ci sono anche nomi nuovi, ma per molti di loro, il ruolo sarà quello del rincalzo. Lippi, è rimasto fedele, fin quanto ha potuto, ai suoi fedelissimi. Gli stessi che hanno regalato a lui e a tutti noi quella inaspettata vittoria in Germania. Smentendo tutte le previsioni che vedevano nel Brasile, nella Germania e nella Francia i protagonisti. Abbiamo festeggiato noi. Successo ancora più grande se ricordiamo che pochi giorni prima del mondiale c'era chi voleva sostituire Lippi. Invece è rimasto, ha vinto. Poi se n'è andato per essere richiamato a furor di popolo. Difficile chiedergli di non restare ancorato ai suoi fedelissimi. Non è il primo che agisce così e non sarà l'ultimo. Anche Bearzot non ebbe il coraggio di cambiare dopo il trionfo spagnolo, ma quattro anni dopo in Messico fu il disastro. E come accade nella vita i successi passati vengono cancellati dall'insuccesso presente. Naturalmente speriamo non sia così questa volta. Ci auguriamo che i nostri vecchietti sappiano regalarci ancora una gioia. Ma certo pensare che è la Juventus, reduce da un campionato disastroso, a dare il maggior numero di calciatori alla Nazionale un po' preoccupa. La simpatia, la gratitudine, la tradizione hanno avuto il sopravvento. Diciamo anche che non tutte le colpe sono di Lippi. Il mercato, le grandi squadre, preferiscono farlo all'estero. L'Inter di italiani ha solo i magazzinieri. C'è anche Materazzi, ma in campo ci va proprio poco. Balotelli? Meglio aspettare che maturi. La Roma ha il suo asse difensivo tutto straniero. Il Milan oltre a quelli in nazionale ha qualche giocatore coetaneo di Galliani. Lippi ha scelto l'usato sicuro. Speriamo che lo sia veramente per quest'ultimo sforzo.