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Calciopoli: ascoltato Ancelotti Processo rinviato al 25 maggio

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Riprenderà il 25 maggio prossimo il processo "Calciopoli", con l'esame degli ultimi testimoni citati dai pubblici ministeri Giuseppe Narducci e Stefano Capuano. Nella prossima udienza dovrebbe testimoniare l'ex allenatore dell'Inter Roberto Mancini, atteso già oggi. Poi toccherà alle parti civili che citeranno consulenti del Como, della Salernitana e del Bologna. Esame che potrebbe concludersi già nell'udienza del 25 maggio, come sollecitato dal presidente della nona sezione penale del tribunale di Napoli Teresa Casoria. La deposizione odierna di Carlo Ancelotti è servita a chiarire alcuni episodi riferiti ai campionati di calcio del 1999-2000 e del 2004-2005. L'ex allenatore di Juventus e Milan si è sottoposto alle domande di accusa e difesa rispondendo sui rapporti che legavano l'arbitro Massimo De Santis e l'ex dg della Juventus Luciano Moggi. IL TECNICO - "C'era molta confidenza - spiega - si davano del tu, anche se De Santis era molto estroverso e aveva confidenza anche con allenatori e calciatori. Anche a me dava del 'tu'". Ancelotti è stato invitato a ricostruire, anche dalla difesa dell'addetto agli arbitri per il Milan Leonardo Meani, imputato in questo procedimento, accadimenti legati alla partita Siena - Milan, del 17 aprile 2005, vinta dai toscani per 2-1, con un gol annullato ai rossoneri. Proprio l'episodio di un fuorigioco male interpretato dall'assistente dell'arbitro Pierluigi Collina, Baglioni, diventa il motivo conduttore di una conversazione tra Meani e Ancelotti, di ritorno in auto, insieme e da soli. "Meani era molto alterato per quella vicenda - racconta il tecnico - io ero esterrefatto. Espressi giudizi molto negativi per il grave torto subito". Ancelotti ricostruisce anche l'intervallo della partita Perugia-Juventus del campionato 1999-2000. "Non ci furono errori arbitrali - dice - ma il fatto strano fu quell'intervallo di un'ora e mezza. Quel campionato lo ricordo bene, l'ho perso ed e' una delle pagine più brutte della mia carriera". Danni subiti dal Milan e nessun favore ai tempi della Juve, riferisce, rispondendo alle domande dei difensori di Moggi, Maurilio Prioreschi e Paolo Trofino, circa la possibilità che qualcuno potesse compilare i calendari in modo da agevolare la Juventus offrendo partite più abbordabili. "Nessuno mi chiese mai - afferma con convinzione - se avessi preferenze per le squadre da incontrare nelle prime dieci gare".   CUTTICA E VIGNAROLI - Dopo Ancelotti, il tribunale ha ascoltato le testimonianze di un assistente arbitrale, Gian Mario Cuttica, e dell'ex calciatore del Parma Fabio Vignaroli. Entrambi sono stati chiamati a testimoniare sull'andamento degli arbitraggi. Ammonizioni, espulsioni, diffide e squalifiche: le decisioni prese dai direttori di gara e le segnalazioni degli assistenti vengono analizzate per verificare eventuali collegamenti tra episodi di altre squadre che potessero giovare alla Juventus, direttamente o indirettamente. Anche la composizione delle squadre, che la Juventus avrebbe incontrato, diventa oggetto di dibattimento. Vignaroli in particolare si sofferma su uno scontro verbale avuto con l'arbitro De Santis in occasione dell'incontro Lecce-Parma del 2005. "Eravamo li' a giocarci la salvezza. - dice il calciatore oggi impegnato nel campionato australiano - e dopo un'ammonizione dell'arbitro, mi avvicinai a De Santis e gli dissi che eravamo lì per vincere quella partita. Lui mi rispose che quella partita non l'avremmo vinta".

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