La strana domenica dei precari giallorossi
Èuna domenica in cui molti sanno o sperano, ma nessuno dice niente. C'è chi ha sicuramente visto per l'ultima volta l'Olimpico da romanista e chi corre più o meno lo stesso rischio. C'è chi, come Burdisso, vorrebbe restare ma ancora non conosce il suo futuro: «Spero di saperlo presto, vorrei rimanere qui». Il ds Pradè gli fa da eco: «Nicolas ha una mentalità vincente, cercheremo di tenerlo». Una mentalità così vincente da far dire all'argentino che «la Roma ha una possibilità remota di vincere lo scudetto ma ci spera». C'è chi, come Taddei (e Cassetti), è ancora sul chi va là, in attesa di un rinnovo di contratto. «Ci crediamo ancora - afferma convinto Rodrigo- il futuro? Dopo cinque anni sento sempre l'appoggio dei tifosi». C'è chi, come Toni, ogni giorno che passa è sempre più lontano dalla Roma a tutti gli effetti. Al momento della sostituzione con Taddei, saluta l'Olimpico con il giro di campo, poi all'uscita dallo stadio, tira dritto, con lo sguardo di chi ha vissuto momenti più felici, senza proferire parola. Dalla Germania Rumenigge ha chiuso le porte per un ritorno al Bayern. «Tocca a lui e al suo procuratore trovare una soluzione in Italia» ha detto il dirigente. C'è chi, come Motta, non ha convinto Ranieri e il mercato potrebbe portare da qualche altra parte: «Speriamo che all'Inter possa capitare un altro 5 maggio. Non lascerei mai Roma, ma ho 23 anni e bisogno di giocare». C'è chi, come Mexes, resta sospeso su un filo in attesa degli eventi: «Speriamo che non sia finita qui, è stata una grande stagione». Che strana domenica, tra mezzi saluti e mezze certezze.