Caso InterNazionale
Un caso nazionale, anzi internazionale. Il calcio di Totti a Balotelli 48 ore dopo è ancora al centro dell’attenzione. La bacchettata di Napolitano, la presa d’atto di Abete, la telefonata di Lippi che taglia fuori il romanista dal Mondiale (ma qui il calcio a Balotelli non c’entra), quindi l’accusa del procuratore Raiola e la replica di Totti: «Io mai razzista». L’eco del caso ieri è salita fino alle cariche più alte dello Stato con il presidente della Repubblica che ha provato a stemperare gli animi esasperati del calcio. La preoccupazione di Napolitano sul mondo del calcio è per le «forme di tifo selvaggio che danno luogo a violenze intollerabili che oggi si esprimono negli stadi, ma domani chissà dove possono arrivare: fenomeni preoccupanti, le società calcistiche dovrebbero reagire». Sul fallo di Totti è lapidario. «È una cosa inconsulta» ha detto il presidente della Repubblica. Ma la polemica è alimentata ancora: stavolta a metterci il carico da undici è il procuratore di Balotelli Mino Raiola che svela altri particolari e accusa Totti di razzismo. «Odio il razzismo e lo combatto contro chiunque. Non voglio neanche ripetere quello che Totti ha detto a Balotelli» spiega il procuratore secondo il quale il capitano della Roma avrebbe detto a Balotelli «negro di m.... Sbagliare è umano e perdonare è divino, io non voglio del male a nessuno, neanche a Totti - assicura Raiola - se ha sbagliato bisogna portarlo dalla nostra parte, dalla parte di chi combatte il razzismo. Mi dite che Totti non è razzista, benissimo, il mio invito è di unirci per combattere questo cancro della nostra società. Capisco l'errore, non lo condanno, né lo giudico, ha sbagliato ma adesso si unisca a noi contro il razzismo, Mario di tutta questa storia non ne ha fatto un dramma né vuole farlo. Se Totti dice che ha perso la testa e si scusa, nessun problema. ha fatto delle scorrettezze a tutte le squadre d'Italia, può giocare solo all'Olimpico». Cosa che Totti non sembra intenzionato a fare, convinto e consapevole di non aver mai detto quelle cose. La risposta arriva in serata tramite il suo blog: la porta aperta verso i tifosi. «Viste le dichiarazioni di questo giorni, ho deciso di non alimentare ulteriormente il fuoco delle polemiche. Tuttavia c'è qualcosa che voglio assolutamente chiarire: mai sono stato razzista. Mai sarò razzista. Mai ho pronunciato frasi o insulti di stampo razzista. Lo dico ora e con fermezza: mai! Inoltre, con la stessa forza - continua la nota - voglio dire che c'è del comportamento affine al razzismo anche quando si insulta qualcuno soltanto per il suo luogo di nascita. Non voglio invece rispondere direttamente al gioviale e simpatico procuratore del giocatore interista. In questi due giorni ho riflettuto attentamente su tutta la vicenda, ho deciso di esprimere completamente le mie valutazioni, i miei pensieri e il mio stato d'animo solamente alla fine della stagione, Adesso preferisco quindi evitare qualsiasi forma di intralcio o distrazione per la società ed il nostro campionato. Concentrerò tutte le mie risorse ed energie in questo rush finale, in nome della maglia e dei nostri amati colori». Aspettando il bilanci del capitano giallorosso, resta sul tavolo la questione Balotelli che anche ieri ha diviso l'opinione pubblica, la politica, il tifo e anche le istituzioni. La Russa, noto interista, getta acqua sul fuoco. «Quello che succede sul campo, anche se non esaltante, finisce sul campo: ora mi auguro un abbraccio tra Totti e Balotelli. Sono due italiani - spiega il ministro - uno, Totti, il meglio del calcio italiano. L'altro, Balotelli, che spera di diventarlo». Dalla parte di Totti anche un'organizzazione internazionale come l'Unicef della quale è ambasciatore. «Tutti sanno - si legge nella nota - quanto sia importante per noi la funzione dei Goodwill Ambassador. Francesco Totti in questi anni si è speso molto per aiutare l'Unicef, spinto da un genuino desiderio di fare qualcosa di concreto per i bambini. Ma Francesco è anche un giovane impulsivo, irruente, intimamente attaccato a quella maglia che per lui è ormai una sorta di seconda pelle. Non abbiamo mai tentato di "addomesticarlo" perché non ne saremmo capaci noi e probabilmente nessun altro. Se giudicassimo Totti per un giorno di follia anziché per anni di solidarietà saremmo davvero ingenerosi nei suoi confronti». Quindi la posizione ufficiale del Palazzo nelle parole di Abete. «Apprezziamo e condividiamo il richiamo del Capo dello Stato sui problemi della violenza: il monito del Presidente Napolitano, che sollecita un maggiore impegno di tutte le società e dei protagonisti sul campo per combattere ogni forma di violenza». Detto questo Ranieri continua a puntare sul «suo» capitano per una rincorsa all'Inter nella quale crede eccome. Totti domani contro il Cagliari ci sarà. La nazionale? Capitolo chiuso. Ieri nel tardo pomeriggio Lippi lo ha comunicato al capitano telefonicamente, spiegandogli anche che la sua decisione di non portarlo al Mondiale non è legata al caso Balotelli. Una buona notizia per la Roma, per Totti piove sul bagnato.