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Alonso, meglio di una vittoria

Fernando Alonso

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«Visti gli attuali valori, un terzo posto oggi equivarrebbe a una vittoria?». Stefano Domenicali riflette un po', poi con la sua solita calma risponde al giornalista: «Vediamo, la gara è lunga, le corse bisogna finirle». Già, le corse bisogna finirle, poco importa macinare giri veloci, collezionare pole position o effettuare decine di sorpassi se poi si è costretti a parcheggiare la monoposto a bordo pista prima del traguardo. È una delle verità più antiche dell'automobilismo e ieri, sul circuito di Montmelo, ha premiato oltre gli effettivi meriti la Ferrari di Fernando Alonso, seconda sotto la bandiera a scacchi alle spalle dell'imprendibile Red Bull di Mark Webber. Così lo spagnolo è riuscito a raggranellare qualche altro punticino di vantaggio su quelli che saranno i veri rivali per il titolo mondiale, il tedesco Vettel, terzo, e l'inglese Hamilton, fuori causa a poche curve dalla fine per una foratura. E Alonso ha anche dato una lezione al compagno di squadra Massa, sesto, in una gara che dovrebbe chiarire definitivamente le gerarchie tra i due piloti di Maranello. Un risultato tanto più importante perché arrivato nel momento in cui la Ferrari si è accorta di essere stata distanziata ulteriormente dalla Red Bull e raggiunta se non superata dalla McLaren. A questo punto, con altre piste ostiche per la Rossa come quella di Montecarlo, a Maranello dovranno spingere il più possibile per sviluppare la monoposto perché non sempre arriveranno gli errori degli avversari. In partenza le posizioni dei battistrada sono congelate. Webber tiene dietro Vettel ed entrambi riescono a respingere gli attacchi di Hamilton e Alonso. In tutta la prima fase di gara l'unico duello degno di nota è quello tra Schumi e Button per la quinta posizione, con l'inglese che attacca ripetutamente e il tedesco che riesce sempre a chiudergli la porta approfittando di un circuito con pochissimi punti di sorpasso. Primo scossone al momento dei pit stop. I meccanici Red Bull non sono pronti quando arriva Vettel e il tedesco perde un paio di secondi fatali, perché al ritorno in pista Hamilton gli è davanti. Con le gomme dure la Ferrari di Alonso comincia a girare sui tempi dei migliori, inanellando giri veloci e avvicinandosi al duo Hamilton-Vettel. Felipe Massa, invece, non riesce a dare una svolta al suo week end da incubo navigando in settima posizione alle spalle di Button senza mai tentare un attacco. Anzi, in una collisione con un doppiato rovina anche l'alettone anteriore senza per fortuna doversi fermare. Quando mancano una decina di giri alla fine e le posizioni sembrano cristallizzate, Vettel finisce fuori pista a causa di un problema a un pneumatico. Così il tedesco è costretto fermarsi per un secondo pit stop e Alonso lo scavalca. Lo spagnolo non si accontenta e continua in una progressione di giri veloci per mettere pressione ad Hamilton. Il giochino funziona: l'inglese della McLaren, pur avendo un vantaggio completamente rassicurante, risponde per le rime fino a quando anche a lui cede una gomma. La McLaren si schianta contro un muretto e Alonso va a cogliere un insperato secondo posto con il pubblico spagnolo completamente in delirio. Sul podio anche Vettel che precede un ritrovato Schumacher. Quinto Button che conserva la leadership nella classifica piloti, mentre in quella costruttori la Ferrari, anche in virtù del sesto posto di Massa, si porta a soli tre punti dalla battistrada McLaren. Si torna in pista tra una sola settimana a Montecarlo. Pista ancora favorevole alle Red Bull mentre la Ferrari aspetta i lunghi rettilinei di Istanbul.

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