Da Toni a Mexes, saluti all'Olimpico
All'Olimpico per dirsi addio. Il Roma-Cagliari di domani ha un sapore nostalgico. Non solo per quello che poteva essere e non sarà (a meno di notizie clamorose da San Siro...), ma perché è diventata la partita dei saluti al pubblico di casa da parte di tanti. Da Luca Toni, che della curva Sud rischia di portarsi dietro uno sfuggente ricordo, a gente come Mexes, Taddei, Doni, Brighi e Tonetto, pilastri della Roma negli ultimi anni e ora, per motivi diversi, prossimi a chiudersi alle spalle il cancello di Trigoria. Saranno in buona compagnia: Baptista, Motta, Lobont e Faty sono considerati superflui nel progetto della Roma che verrà. Saluti di fine stagione, in qualche caso scontati, in altri sorprendenti e dolorosi. Il destino di Toni, per esempio, è cambiato all'improvviso. Dal fomento generale per «LucaToniPepperoni» mentre segnava all'Inter e sfoderava una prestazione convincente dietro l'altra, si è passati alla consapevolezza della sua incompatibilità tecnica (e finanziaria) con Totti. Il To-To atteso come «Avatar» ha deluso al botteghino. Toni sarà l'ultimo ad arrendersi alla prospettiva di tornare dal «cattivone» Van Gaal. Causa ritardo pagamento degli stipendi, ha giocato fino ad ora senza percepire un euro dalla Roma e sarebbe disposto ad altri sacrifici per restare. Difficile. Domani sarà un giorno triste per Mexes, il «romano de Tolosa», l'uomo delle lacrime in panchina mentre lo scudetto prendeva nuovamente la via di Milano. Dopo sei anni in giallorosso c'è aria di addio. Lo vuole Wenger all'Arsenal, alla Roma basta un'offerta sostanziosa e Philippe il biondo sarà accompagnato alla porta, sperando nel frattempo di convincere l'Inter a lasciare qui Burdisso. Con la solita stretta di mano tra la Sensi e Moratti per spazzare via i veleni di questi giorni. Taddei è ancora in trattativa per il rinnovo ma il tempo inizia a stringere, Cassetti sta perdendo le speranze, Tonetto non le ha mai avute, Brighi non ha la stima di Ranieri e lascerà il posto a Simplicio. E Doni? Da un pezzo si sente un ex. Come il collega Artur. Insieme saluteranno l'Olimpico dalla tribuna.