Ultimo treno per l'Italtennis
L'infinita via crucis della nazionale italiana di Coppa Davis fa tappa in Olanda. Da oggi a domenica gli azzurri sono impegnati a Zoetermeer, piccolo centro vicino l'Aja, nel secondo turno del Gruppo I Europa-Asia, la serie B del tennis. In palio c'è la possibilità di giocare il play-off di metà settembre, chiave d'accesso (o meglio di ritorno) al Gruppo Mondiale, dove gli azzurri mancano da troppo tempo. Più precisamente dal 2000, quando fu il Belgio di Filip De Wulf e dei fratelli Rochus a spedirci nel purgatorio del Gruppo I. Sono passati dieci anni, abbiamo persino assaggiato le fiamme dell'inferno della serie C (sconfitti dallo Zimbabwe nel 2003), ma siamo ancora lì a soffrire. Colpa nostra e, in piccola parte, della dea bendata. Per tre volte, negli ultimi cinque anni, ci siamo guadagnati lo spareggio per risalire nel Gruppo Mondiale: due volte ci è toccata l'invincibile armata spagnola, lo scorso anno la Svizzera di Roger Federer, che per una volta ha deciso di timbrare il cartellino della Davis e salvare il proprio paese dalla retrocessione. Sarà l'anno buono? Per sperare, dobbiamo superare l'Olanda. E non sarà facile. Innanzitutto perché giochiamo fuori casa, su una superficie veloce tradizionalmente ostica per i nostri giocatori, proprio nel bel mezzo della stagione sul rosso. Secondariamente perché la formazione schierata dal capitano (ed ex top 20) Jan Siemerink è giovane e pericolosa. Il numero uno orange è Thiemo De Bakker, 21 anni e numero 48 al mondo in costante ascesa, come dimostra la recente semifinale raggiunta a Barcellona (sconfiggendo, tra l'altro, giocatori del calibro di Ferrero e Tsonga). Il numero due è Robin Haase, 23 anni e numero 202 al mondo, ma già 56 nel 2008 prima di fermarsi un anno per un'operazione al ginocchio. Capitan Barazzutti risponde con i singolaristi Potito Starace e Simone Bolelli, l'esperto Daniele Bracciali (in nazionale tre anni dopo l'ultima apparizione) e l'esordiente Paolo Lorenzi. Visto l'anno sabbatico chiesto e ottenuto da Andreas Seppi e la discussa defezione del malato immaginario Fabio Fognini, non si poteva schierare di meglio. Sperando che basti. L'analisi dei precedenti non aiuta a fare pronostici: l'Italia ha vinto sei dei sette incontri giocati contro l'Olanda, ma l'ultima sfida risale addirittura al 1972, quando sulla terra rossa di San Benedetto Panatta, Bertolucci e il capitano-giocatore Pietrangeli non trovarono grande resistenza nella coppia arancione Hordijk-Hemmes. Oltretutto gli attuali singolaristi delle due nazionali non si sono mai incontrati. I primi a scendere in campo oggi (ore 12, diretta Supertennis), saranno Simone Bolelli e Thiemo De Bakker. A seguire Potito Starace affronterà Robin Haase. «Non c'è un match chiave da vincere - ha spiegato capitan Barazzutti - Bolelli ha avuto qualche problema al polso, ma ora sta bene: mi aspetto molto da lui, spero possa giocare come nelle ultime settimane».