Enrico Tonali Il cavallo, la cultura e la Roma dei luoghi storici e dei musei, per l'ippodromo di Capannelle l'anteprima del Derby si tiene qui.
Crediamoche questo collegamento con l'arte e la bellezza un giorno sarà per noi premiante». Mercoledì sono stati ancora una volta i Musei Capitolini ad accogliere l'appuntamento più importante dell'anno, il 127° Derby Italiano Better, e agli ospiti di HippoGroup Capannelle è stato riservato un percorso affascinante: «Alla ricerca della memoria del cavallo nel mondo antico», studiato e presentato con invidiabile professionalità e competenza dalla responsabile del Palazzo Nuovo Collezioni Archeologiche, Marina Mattei, e dal suo staff. «Quando l'uomo comincia ad organizzarsi in modo stabile, utilizza questo suo compagno, il cavallo, per molte attività, essenzialmente per il trasporto e gli spostamenti e, più tardi, per la guerra. Ma anche per celebrare vittorie e trionfi». Sono state queste le tappe del percorso, soprattutto opere d'arte nate millenni fa come i Dioscuri in cima alla cordonata che sale da Piazza dell'Ara Coeli, i rilievi di Marco Aurelio nello scalone del Palazzo dei Conservatori, le statue equestri del Santuario di Lanuvio, le urne cinerarie etrusche di Volterra e Chiusi, la quadriga del trionfo di Roma sulla Sicilia, l'ara di Domizio Enobarbo, l'anfora greca con protome equina della Collezione Castellani, la battaglia del lago Regillo nell'affresco del Cavalier d'Arpino (che fu il primo committente romano del Caravaggio) ed infine l'esedra di Marco Aurelio, in cui giganteggia la statua equestre un tempo sulla piazza michelangiolesca del Campidoglio, e il cavallo greco di Vicolo delle Palme, ritrovato in Trastevere e restaurato con il contributo di HippoGroup Capannelle. «Secondo la tradizione antica sarebbe stato Poseidone - dio del mare che custodiva nel suo palazzo degli abissi i celebri cavalli dagli zoccoli di bronzo e la criniera d'oro - ad insegnare agli uomini la doma e l'allevamento delle razze equine. A lui, cui erano dedicati i Giochi Istimici con corse di carri e cavalli montati, era demandata la protezione delle manifestazioni ippiche». Nell'arte romana per far comprendere al popolo il trionfo di un condottiero non c'era niente di meglio che raffigurarlo a cavallo. «Un'immagine che rivedrete a Capannelle quando rientrerà il vincitore del Derby», ha sintetizzato Mei che era fiancheggiato, durante la presentazione, dalle splendide modelle dell'Accademia Koefia che domani trasformerà l'ippodromo romano, tra una corsa e l'altra, in un atelier a cielo aperto con la sfilata di abiti realizzati sul tema «Colazione da Tiffany».