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Mourinho: "Noi bravi e fortunati. Roma nervosa"

Mourinho festeggia con i suoi ragazzi la vittoria

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Il primo «titulo» è arrivato. I sogni interisti di tripletta possono continuare. Josè Mourinho si gode la Coppa Italia, il suo terzo trofeo da quando sbarcò in Italia e disse di non essere un «pirla»: «Le finali sono sempre partite nervose, bisogna essere fortunati a trovare il gol al momento giusto. Noi siamo stati bravi in questo, poi abbiamo controllato e Julio Cesar ha parato quello che doveva parare». Lo «Special One» ha qualcosa da ridire sulla condotta giallorossa: «Non mi è piaciuto l'inizio della Roma. È stata eccessivamente aggressiva, credo che sia una conseguenza del clima che si era venuto a creare prima della partita. L'infortunio di Sneijder, causato da una violentissima entrata di Burdisso, ne è stata la perfetta dimostrazione. Adesso Wesley ha una perforazione del muscolo, sta male e non so quando potrà giocare». Mourinho, però, non calca la mano su Totti. Anzi, concede una difesa d'ufficio al capitano giallorosso: «Non sono nessuno per poter giudicare uno come Francesco. Si è trattato di un gesto di frustrazione, può capitare al termine di un incontro che stai perdendo». Coppa Italia conquistata, campionato a un tiro di schioppo e poi la Champions, la migliore chiusura possibile di un cerchio: «Deve essere un sogno, non un'ossessione». Materazzi ha un ringraziamento particolare da fare: «Mexes mi ha dato due cazzotti, ma lo ringrazio perché sul gol ci ha aiutato molto. Grazie Mexes».

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