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Declino Juve

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DomenicoLatagliata Via il pensiero: pareggiando 1-1 a Catania e prendendo atto delle contemporanee vittorie di Sampdoria e Palermo, la Juve dà per quest'anno l'addio alla possibilità di qualificarsi per la Champions League. Dal canto loro i siciliani festeggiano una salvezza che, prima dell'arrivo di Mihajlovic in panchina, pareva impresa impossibile. La vittoria del Napoli contro il Chievo fa precipitare la banda di Zaccheroni al settimo posto: se nei prossimi 180' i bianconeri non recupereranno almeno una posizione, saranno costretti a giocare i preliminari di Europa League. Il che non è un dettaglio: nell'anno dei Mondiali, disputare la prima partita ufficiale il 29 luglio (ritorno il 5 agosto) avrebbe tanto il sapore di una penitenza ulteriore cui nessuno vorrebbe sottostare. Ieri, nella calura siciliana, la Juve ha raccattato un punticino dopo quattro ko consecutivi in trasferta: ha inseguito, la Signora, passata in svantaggio dopo una zampata sotto rete di Silvestre (più volte scopertosi tutto solo nell'area bianconera sulle azioni da fermo) e che, per rimettere in equilibrio il match, ha dovuto aspettare la ripresa e il sinistro vincente di Marchisio, anche ieri tra i migliori. Nel frattempo, Zaccheroni aveva sostituito Del Piero (ipnotizzato due volte da Andujar in 45': la prima ancora sullo 0-0, la seconda con il Catania già in vantaggio) con il solito impresentabile Amauri. In ogni caso, nonostante la zavorra del proprio numero 11, la Juve raggiungeva il pareggio e poi provava a fare sua la partita: alla fine era però Buffon a diventare protagonista negando a Maxi Lopez la gioia del gol. «Sarebbe stata una beffa – ha dichiarato Zaccheroni – noi abbiamo fatto la partita». Resta il verdetto: Juve fuori dalla lotta per il quarto posto con due giornate di anticipo e con l'angoscia di dovere iniziare prestissimo la stagione che verrà. «Ce la siamo cercata» ha ammesso Marchisio. Ieri Rafa Benitez è uscito allo scoperto dopo che il suo Liverpool era stato battuto dal Chelsea: «L'anno scorso avevo deciso di prolungare il mio contratto, ora le condizioni sono cambiate e mi ricordano quanto successo a Valencia». Quando Benitez salutò la baracca diventando il boss dei Reds. Adesso la storia sarà replicata. Benitez non dovrà nemmeno imparare l'italiano: già lo sa.

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