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Delirio nerazzurro

La gioia di Milito e Balotelli

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MILANO - Prima il bagno di folla alla Malpensa, in piena notte e anche l'atto di teppismo di qualche sconsiderato che ha imbrattato il muro del Duomo con una scritta contro il Barcellona. Una folla immensa ed entusiasta, galvanizzata da una doppia sfida soffertissima, vinta contro la squadra a detta di tutti più forte del mondo, e vinta in dieci dopo più di un'ora di tormento vero, complicato nel finale da un gol dubbio e uno regolare annullato dal più che discusso, nell'occasione, arbitro belga De Bleeckere. Poi i complimenti di tutti: amici e nemici, ammiratori e stoccatori che per una volta hanno reso atto dell'impresa a Mourinho e ai suoi. Non si smorza di certo l'euforia per il successo nerazzurro del Camp Nou, maturato nonostante la sconfitta sul campo e una prestazione da zero tiri verso la porta di Victor Valdes. Euforia giustificata, e legittimata dai complimenti che sono arrivati in primis dagli stessi avversari diretti, a cominciare da Pep Guardiola e dal presidente blaugrana Laporta, per continuare con lo stuolo di grandi ex che hanno voluto partecipare almeno a parole al tripudio interista, per concludersi con due allenatori, Claudio Ranieri e Roberto Mancini, non certo grandi amici o estimatori personali di quel José Mourinho che, da più parti, viene indicato come il protagonista ultimo di un successo studiato nei dettagli, quelli che fanno vincere questa competizione proprio secondo il portoghese, e organizzato nei minimi particolari. Il Duomo imbrattato è la nota negativa, il ringraziamento della società nerazzurra ai tifosi un atto dovuto. Dopo un aprile intenso, intensissimo. Che ora lascia al mese di maggio i tre verdetti ancora pendenti, e che fanno la differenza tra un grande slam da incorniciare e una stagione da zero tituli, tanto per citare, da mangiarsi le mani. Maggio, sì. Proprio quello stesso, famoso mese. Stavolta si giocherà il 2, e non il 5, ma quando si torna a concentrarsi sul campionato, e si parla di Lazio-Inter, e soprattutto di un Lazio-Inter decisiva per l'assegnazione di uno scudetto ai nerazzurri, nessuno può permettersi di non pensare al 2002. Per la sfida contro i biancocelesti, sono in forte dubbio Snejider e Pandev mentre ci sarà Stankovic fresco oltre una squadra entusiasta per il risultato ottenuto. Tre giorni e anche la finale di coppa Italia, attesissima a sua volta. Una serie di impegni per i quali è prima necessario capire se è meglio essere stanchi ma felici, e questo aiuti a ricaricarsi, o avere qualche energia di più in corpo potrebbe far, se non la differenza, almeno comodo. Peccato per Balotelli, ancora una volta nota negativa della notte interista. Al rientro dell'aereo dalla Spagna, forse anche per i cori rabbiosi dei tifosi, ha accusato un lieve malore poi si è ripreso e ha ricevuto anche qualche applauso di incoraggiamento. Ieri le sue parole sono state di nuovo dolci: «Per la prima volta ho pianto per una partita, mi scuso ancora con i tifosi per quei gesti, devono sapere che io sono con loro».

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