Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Un'impresa scolpita nella difesa

Lucio Champions festeggia l'ingresso in finale di Champions League dopo Barcelona - Inter al Camp Nou

  • a
  • a
  • a

Non è un gran viaggio, da Barcellona a Madrid, ma per l'Inter è un immenso viale illuminato dalla gloria. In dieci per un'ora, alza una muraglia invalicabile, l'assedio dei catalani è intenso, le occasioni da gol pochissime, bravo Julio Cesar quando è chiamato ad esaltarsi, ma i difensori sono grandissimi, Samuel e Lucio su tutti, ma perfino Eto'o si improvvisa baluardo. Non ci sono sbocchi apprezzabili in contropiede, ma il fraseggio dei blaugrana viene reso sterile da chiusure precise davanti all'area di rigore. Palpiti intensi negli ultimi minuti, dopo la doccia fredda del gol di Piquet, ma infine i campioni del mondo devono rassegnarsi, sarà l'Inter a giocarsi la finale di Champions League. Con merito pieno.   Svolta clamorosa alla mezz'ora: braccio allargato di Thiago Motta, rosso diretto, l'interista era già ammonito, conta poco il colore del cartellino, però meriterebbe la prova televisiva l'ignobile sceneggiata di Busquets. Neanche ammonito Messi, che sbatte Maicon, a gioco fermo, contro i cartelloni pubblicitari, più tardi chiama Julio Cesar a un grande intervento, unica svolta di un grande possesso di palla, senza apprezzabili sbocchi, anche in superiorità numerica. Sulla ribalta del Bernabeu, stadio che rimane nel cuore degli italiani per la splendida finale di Spagna '82, un ruolo da protagonista se lo era già aggiudicato il Bayern. Metà dell'opera già certificata dal sorteggio, che aveva creato evidente squilibrio tra le due semifinali, però il resto lo hanno fatto, alla grande, i giocatori bavaresi e Van Gaal, che sarà pure «Ciccio di Nonna Papera», però le sue pedine sa disporle al meglio in campo, anche se magari Luca Toni resterà di diverso avviso. Purtroppo la finale dovrà viverlo davanti alla Tv Franck Ribery, vittima di un raptus autolesionista: dei tre turni di squalifica, al massimo gliene può essere abbonato uno. Una qualificazione pesante, soprattutto per quello 0,5 che ha proiettato la Germania al terzo posto del ranking Uefa, così che tra due stagioni l'Italia perderebbe una casella per la Champions League, non più quattro ma tre squadre, a beneficio appunto dei tedeschi. Che qualcosina potrebbero ancora rosicchiare con l'approdo dell'Amburgo alla finale di Europa League, anche se il pari bianco in trasferta dell'andata privilegia per ora i londinesi del Fulham.

Dai blog