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Enrico Tonali La «damnatio memoriae» la raggiunse pure nell'ippica.

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Nel1907 l'ippica romana aveva dedicato una nuova corsa alla bella Elena, principessa dei Balani divenuta Savoia nel 1896 sposando Vittorio Emanuele III e sovrana d'Italia nel 1900. Lo stesso re - pur se, al contrario del padre Umberto I e del nonno Vittorio Emanuele II, scarsamente attirato dai cavalli - mise in palio le 15 mila lire del montepremio. Il primo Premio Regina Elena si tenne a Capannelle - in attesa del nuovo ippodromo dei Parioli cui è destinato - presenti, nonostante il tempaccio (fine marzo 1907), i reali consorti. Favorita (1.33) è Mandrèe, figlia dello stallone inglese Flying Fox la cui monta costa ben 10 mila lire. Già vincitrice di 13.750 lire, è della scuderia Sir Rholand di Felice Scheibler, il conte che sta facendo costruire l'impianto dei Parioli e ha ideato, oltre al Premio dedicato alla 34enne figlia di re Nicola I di Montenegro, pure il Parioli per i maschi. Quando alle 14.20 suona la campana del Premio Regina Elena, la tribuna del peso è in grande animazione e il prato affollato. Le scommesse fioccano e alla fine la rivale Oriflora è data alla pari con Mandrèe, in sella alla quale è il jockey inglese Spencer. Dopo il via la lotta si fa incandescente, Mandrée è veloce seguita da Pickmoney; all'ingresso in dirittura si affacciano pure Dardania e Oriflora, in caccia della cavalla di Scheibler. Dardania supera Pickmoney e attacca Mandrèe ma la figlia della «volpe volante» ha ancora benzina e sul palo gli dà due lunghezze. Il terzo posto è di Oriflora. I sovrani, dopo l'ultima corsa (anche il Parioli sarà vinto dalla Sir Rholand) rientrano al Quirinale salutati dal pubblico che, dentro e fuori l'ippodromo, è notevole. Le 2ª e 3ª edizione le vinsero le cavalle di un emergente allevatore-allenatore, Federico Tesio, che metteva ai suoi prodotti nomi di artisti anche a costo di storpiarli, come con Veronesa (il pittore veneto al femminile) prima nel 1908 e Claudia Lorena (1915), Duccia di Buoninsegna (1923), Gherarda Delle Notti (1926), Jacopa Del Sellaio (1932), Dossa Dossi (1933) fino a Giambellina nel 1954, quando Tesiò andò a fare l'ippico in cielo. Alla vigilia dell'edizione 1911, la regina Elena e Roma furono scossi da un sanguinoso omicidio passionale che coinvolse la bella contessa 29enne Giulia Trigona (dama di compagnia della sovrana) e il suo amante, il tenente di cavalleria barone Vincenzo Paternò che il 2 marzo la uccise a coltellate nell'Hotel Ribecchino. Nel 1931 la corsa dedicata alla sfortunata e pia monarca (morì in esilio nel 1952 e nel 2001 fu proclamata Serva di Dio) se l'aggiudicò una puledra di Tesio, Nogara, che quattro anni dopo divenne la madre di Nearco, lo stallone che ha rinsanguato il turf mondiale. Curiosamente nel 1965, con il Premio tornato Regina Elena, vinse ancora una cavalla della Razza Dormello Olgiata, la scuderia creata dal freddoloso mago del galoppo: Tadolina, montata da Enrico Camici (il fantino di Ribot), ennesimo femminismo di artisti, gli scultori romani Tadolini. Domani a Capannelle si correrà il 103° Premio Regina Elena (16.10, gruppo 3, femmine 3 anni, 1600 m, 187 mila euro, 19 partenti). L'ultima ad aggiudicarselo è stata la cavalla romana My Sweet Baby (scuderia Razza dell'Olmo, trainer Riccardo Menichetti, in sella Carlo Fiocchi) Oscar del Galoppo 2009.

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