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Arrivederci Roma

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Il re è nudo. Roma resta tabù per Roger Federer che saluta gli Internazionali dopo appena una partita, quella giocata - malissimo - contro il lettone Ernests Gulbis. Una sconfitta sorprendente anche se, tornando indietro di qualche settimana, assai simile a quella che Federer aveva rimediato a Indian Wells dal cipriota Baghdatis. Anche in quel caso lo svizzero, dopo aver dominato il primo set, aveva avuto un passaggio a vuoto nel secondo e aveva finito per arrendersi al terzo. Che Federer non fosse in una delle sue giornate migliori lo si poteva intuire dal volto scuro con cui è entrato in campo, probabilmente anche disturbato dalla pioggia che ha accompagnato le prime fasi della partita.   Eppure l'inizio era stato autoritario. Con una prima di servizio precisa e un dritto potente e profondo lo svizzero aveva lasciato solo due game a Gulbis nel primo set. Poi però Il numero uno del mondo ha accettato di giochicchiare aspettando l'errore dell'avversario, in maniera quasi svogliata. Un atteggiamento dal quale non si è più ripreso nonostante l'incitamento costante di un Centrale che, per il suo debutto, era gremito come non mai. Gulbis, 21enne dal futuro promettente e da ieri eroe nazionale della Lettonia, non si è fatto pregare. Contando su una prima di servizio di rara precisione e velocità, spesso oltre i 220 km/h, ha blindato i propri turni di battuta e strappato il servizio due volte. Archiviato il secondo set con un perentorio 6-1, è salito ancora d'intensità nel terzo, mentre Federer sparacchiava fuori colpi in apparenza facili e non riusciva più a infilare una prima di servizio. Dopo sei match point falliti per la classica paura di vincere, Gulbis ha finalmente avuto la meglio sul «braccino» e ha chiuso 6-3. Confermando, dopo le buone prestazioni di Barcellona, di essere tra i più temibili sul rosso. Federer, nel dopogara, ha spiegato di non essersi mai sentito a proprio agio in campo. «Mi dispiace soprattutto in vista del Roland Garros - ha detto - avrei preferito giocare almeno qualche altra partita sul rosso per prepararmi meglio». Roma perde quindi la prima testa coronata ma almeno conserva Novak Djokovic, vincitore 2008 e finalista 2009, che ha superato in maniera agevole, 6-1 6-1, il francese Chardy, dando anche l'impressione di non aver forzato troppo. Oggi tocca al ritrovato Rafael Nadal, che se la dovrà vedere sul Centrale col tedesco Kohlschreiber. Con l'uscita di Federer, dal suo lato del tabellone si apre un'autostrada verso la finale. Sempre che il sorprendente Gulbis non decida di riservare un tiro mancino anche a lui.

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