Roma rimpiange Jennings: ora è star in Nba

Ese c'era bisogno di una certificazione, dopo la grande regular season nella stagione d'esordio, eccola servita nei playoff della Nba. Il soggetto in questione di nome fa Brandon e di cognome Jennings. Sì, proprio quello che poco più che diciottenne, con mamma e fratellino al seguito, fu chiamato a Roma nello scorso campionato per compiere il viaggio all'inverso rispetto alla norma. Il ragazzino, già sui taccuini di tante squadre Nba, fu convinto da Bodiroga a fare esperienza in Italia per farsi trovare pronto al draft. Pochi però gli acuti di una stagione difficile dove Brandon è stato più ricordato per la donazione di 50.000 dollari a favore dei terremotati de L'Aquila che per le sue giocate. Quindi il ritorno in Usa, la chiamata di Milwaukee, una fase regolare da protagonista e la gemma di gara-2 del primo turno dei playoff che ha consentito ai suoi Bucks di pareggiare inaspettatamente la serie contro Utah sul 2-2. 111-104 il finale con 23 punti e 6 assist di baby-Brandon. Una bella cartolina spedita in Italia a chi non ha creduto in lui.