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Tre su tre

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.Il secondo giorno degli Internazionali si chiude con un en-plein azzurro che, in tempi di vacche magre, fa sorridere tutto il movimento. All'affermazione serale di Volandri con l'australiano Luczak si aggiungono le vittorie di Potito Starace e, soprattutto, Paolo Lorenzi, protagonista della più lieta sorpresa della giornata. Il senese, numero 96 nella classifica Atp, affrontava lo spagnolo Albert Montanes, numero 31 e grande esperienza sulla terra rossa. Sulla carta una missione impossibile come lasciava anche presagire un primo set terminato 6-2 per l'iberico. Ma Lorenzi - 28 anni e lunga trafila nei challenge - non ha mollato. Cercando di variare sempre più il suo gioco, affidandosi a palle corte e serve & volley, l'italiano ha imbrigliato il lungo palleggio da fondo di Montanes. «Sapevo di dover cambiare il copione più spesso possibile - ha spiegato - perché se avessi accettato lo scambio da fondo mi avrebbe massacrato». Così, con la pazienza di un veterano, ha scardinato le certezze dell'avversario che, col passare dei minuti, ha perso profondità e potenza. Risultato, un secondo set vinto 6-4 e un terzo che, nel momento più difficile con due palle break per lo spagnolo, Lorenzi ha avuto il coraggio di rigirare con due serve & volley. A quel punto l'inerzia è girata,il senese ha chiuso il terzo set 6-3 e si è detto convinto di aver disputato «la migliore partita della mia vita, coincisa con la prima vittoria in carriera in un torneo Atp». Al prossimo turno troverà un osso duro, lo svedese Soderling testa di serie numero 5. Un'altra missione impossibile ma chissà che Roma non gli porti ancora fortuna. Potito Storace, nella sua sfida al ceco Jan Hajek, doveva superare soprattutto un ostacolo psicologico. Appena sette giorni fa, nel primo turno di Barcellona, Hajek gli aveva lasciato appena 5 game. Ma lo Starace visto a Roma è stato un altro giocatore. In poco più di un'ora ha annichilito il ceco chiudendo sul 6-2 6-2. «Sono molto soddisfatto - ha detto - ho ritrovato tutti i miei colpi». Decisivo il dritto dell'irpino, sempre profondo e angolato, e il passante quando Hajek ha provato a venire a rete. Infine Volandri. Il livornese, che solo tre anni fa aveva fatto sognare il Foro Italico fino alla semifinale, era rimasto fermo a lungo per infortunio retrocedendo oltre la centesima posizione Atp. Ieri sera, però, ha ritrovato lo smalto perduto e ha battuto Peter Luczak 6-4 6-3. Importanti i break in apertura dei due set, difesi in maniera solida anche grazie a un rovescio di nuovo ad alti livelli. Ora trova il francese Benneteau, numero 36 del mondo. «E' uno con cui me la posso giocare», spiega. Poi ci sarebbe Federer al terzo turno, come tre anni fa. «Ma in questo momento non possiamo guardare troppo avanti», dice realisticamente Volandri. Per adesso, meglio accontentarsi di 4 italiani al secondo turno, in attesa di Bolelli. L'anno scorso furono solo due.

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