Maroni: "Il daspo contro certi giocatori"
{{IMG_SX}}"Serve una riforma sugli stadi. Gli stadi devono diventare di proprietà delle società sportive, come all'estero". Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni, intervenendo al 26° Memorial Giampaolo Bardelli, a Pistoia. "Attualmente in Italia - ha osservato il ministro - gli stadi sono tutti di proprietà comunale, a parte lo stadio Olimpico di Roma, che è di proprietà del Coni. I comuni danno gli stadi alle società solo per le manifestazioni sportive della domenica, ma spesso durante la settimana vengono portate dentro cose che non ci si possono portare, perchè non c'è il controllo da parte delle società. In questo modo - ha osservato il ministro - si potrebbe risolvere il problema della sicurezza, con un controllo diretto degli stadi da parte delle società sportive. Su questi temi - ha concluso Maroni - c'è già una proposta di legge in Parlamento, che spero venga approvata entro questa legislatura". VIOLENZA NEGLI STADI - "Oggi sono 4.000 in Italia le persone che non possono andare allo stadio perchè colpite da daspo - ha dichiarato il ministro - Sono nell'ultimo campionato i daspo sono 1.500, sui 4.000 degli ultimi 5 anni: questo vuol dire che c'è stato un ritorno della violenza tra le tifoserie". IL DASPO - "Il Daspo", il divieto di accesso allo stadio per i tifosi violenti, "andrebbe dato anche a certi giocatori. Ho visto un giocatore esultare dopo una partita e un altro che gli dà un calcio, in mondovisione: sono esempi negativi". Così il ministro dell'Interno in un passaggio del suo intervento al Memorial Giampaolo Bardelli. "L'azione delle forze dell'ordine è meritoria, ma non basta - ha aggiunto Maroni -. Le squadre di calcio devono rendersi conto che se non sanzionano questi comportamenti, non bloccano il diffondersi di esempi negativi. E il Daspo dovrebbe essere comminato anche a certi giocatori e a certi genitori". Il ministro fa riferimento al calcio che un giocatore della Lazio ha dato ad un giocatore della Roma dopo il derby mentre il giallorosso esultava sotto la curva dell'Olimpico. "Non si può parlare di lotta alla violenza e vedere in mondovisione un giocatore che esulta e un altro che gli dà un calcio e lo fa cadere. E vedere che chi lo fa non è sanzionato è incredibile". Maroni ha detto anche che il Daspo dovrebbe essere impartito anche a "quei genitori che incitano i propri bambini che stanno giocando alla violenza". BALOTELLI - "Se Balotelli decidesse di venire al Milan io sarei felice". Così con una battuta il ministro dell'Interno a Pstoia dove ha ricevuto un premio per la tessera del tifoso con una battuta ha commentato le ultime vicissitudini del giocatore interista, Mario Balotelli. Lui, tifoso milanista, ha risposto scherzando ad una giornalista che gli domandava se fosse interista: "ma come si permette?". Il ministro ha poi sottolineato che "tutti i grandi campioni che non hanno potuto esprimersi in altre squadre, come Pirlo e Sedorf, che sono venuti al Milan, sono tornati ad essere grandi campioni, perche' il Milan e' una grande famiglia". IL DOPO-RACITI - "Dopo l'omicidio di Raciti - ha detto il ministro - è stato fatto un ottimo lavoro da parte delle forze dell'ordine e di tutti quelli che si sono impegnati per creare una situazione di sicurezza dentro gli stadi". A queste persone Maroni ha dedicato il premio ricevuto questa mattina a Pistoia la cui giuria ha riconosciuto l'efficacia della tessera del tifoso. "La tessera - ha detto Maroni - è uno strumento importante per garantire che chi vuole andare allo stadio, possa farlo in tutta tranquillità e sicurezza".