Ranieri, il trasformista

Un camaleonte, in grado di far cambiar faccia alla sua Roma e modificarla a secondo dell'avversario. È stata la grande capacità di Ranieri che oltre ad avere saldamente in mano le redini di un gruppo ormai affiatatissimo e che viaggi per certi versi da solo, ha ancora saputo far accettare a tutti l'esclusione. Conta solo la Roma e quando si dice tutti, si intende davvero tutti: Totti e De Rossi compresi. La clamorosa doppia sostituzione nell'intervallo del derby, non solo ha lanciato la Roma in rimonta, ma ha anche fatto capire che in questa corsa scudetto non ci sono attori protagonisti e comparse. Tutti sono partecipi del successo e Ranieri cambia tranquillamente la squadra senza far sconti a nessuno. L'unica certezza di questo ultimo scorcio di campionato è il tridente che il tecnico ormai non toglie più. Poi, di volta in volta, sceglie gli uomini giusti per andare in campo, ma dallo scorso 22 novembre quando contro il Bari all'Olimpico esordì il tridente Vucinic-Menez-Totti, praticamente non si è più cambiato. O comunque è rimasto quello il leit motive della nuova Roma targata Ranieri. E proprio contro la Samp domani sera nello stadio romano, Ranieri tornerà al passato ripartendo proprio da quel tridente con Toni che per una volta partirà dalla panchina. Un tridente comunque volubile come il tecnico che lo ha immaginato, visto che i quattro attaccanti ruotano in continuazione. Fu tridente «insolito» contro l'Udinese quando a star fuori fu Totti non ancora al cento per cento della condizione, è tridente «pesante» quello visto sia a Bari che nell'avvio del derby prima della rivoluzione dell'intervallo. Alla fine, quello che al momento sembra il meno amalgamabile è proprio questo, quello che prevede l'utilizzo in contemporanea di Totti e Toni, due che in coppia avevano già fatto vedere buone cose al mondiale in Germania e sul quale Lippi puntava (anche se sottotraccia) per il bis in Sudafrica. Ma Totti e Toni per il momento restano distanti, non ancora perfettamente in simbiosi o forse la Roma non si è ancora adattata ad averli contemporaneamente in campo. Esperimenti, prove e feeling che Ranieri avrà tempo per testare, ma in questo momento alla Roma serve non sbagliare e per farlo il tecnico giallorosso cerca di rischiare il meno possibile. Impossibile quindi tenere fuori questo momento di grazia, così come il talentuoso Menez che dopo la cura di «coraggio» intrapresa da Ranieri sembra aver finalmente trovato la sua strada e il suo posto nella Roma. Totti poi ha dimostrato di essere a un passo dal tornare al cento per cento e Ranieri sa benissimo quanto servirà avere il capitano al topo per il rush finale: quindi anche per lui un posto da titolare è assicurato e non a caso è stato risparmiato in coppa Italia. Resta fuori Toni che però non farà drammi, così non li hanno fatti i suoi compagni quando è toccato a loro restar fuori. L'obiettivo condiviso è sempre lo stesso e mai come ora serva unione d'intenti... perché conta solo la Roma.