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Lazio, il cuore non basta

La disperazione dei Ledesma

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Doveva andare così. Un derby maledetto dove la Lazio assapora il dolce della vittoria ma alla fine ingioia l'amaro di una sconfitta immeritata. E ora la corsa verso la salvezza si complica. La Lazio andrà a Genova in formazione rimaneggiata, senza Kolarov e Ledesma e forse qualche altro calciatore che ha perso la testa di fronte all'ennesima provocazione di Totti. Come spesso accaduto in passato il capitano della Roma ha dimostrato di non saper vincere. La banda di Reja ci ha messo il cuore, ha lottato fino al doppio fendente mortale di Vucinic. Nel finale ha tentato di recuperare ma ormai il derby era scappato via così come tre dei sei punti di vantaggio sul terz'ultimo posto per colpa della vittoria dell'Atalanta sulla Fiorentina. Del resto nell'anno orribile biancoceleste può accadere che la quota salvezza diventi 41 punti quando in quasi tutte le stagioni precedenti erano sufficienti quelli che i laziali hanno adesso in classifica. Tant'è, Floccari ha sbagliato il match-point dopo aver segnato tanti gol importanti in questa tormentata stagione della Lazio. Un segno del destino che ancora una volta aveva voltato le spalle ai biancocelesti. Un film già visto che chiude con lo stesso risultato finale due partite per certi versi simili. Due derby persi nello stesso anno, il primo per un colpo di stinco di Cassetti, il secondo per un rigore sbagliato e la rimonta giallorossa. Tanta sfortuna ma bisogna incassare il colpo e ripartire in fretta perché mancano quattro partite e può succedere ancora di tutto come dimostrano gli ultimi sorprendenti risultati dell'Atalanta. Reja avrà un compito importante, quello di rimettere in piedi la squadra in vista degli ultimi impegni. Ci sarà da soffrire fino all'ultimo minuto dell'ultima gara ma il carattere mostrato ieri sera in un derby comunque maledetto devono essere la base di partenza per conquistare i quattro punti che mancano per brindare all'obiettivo minimo di una stagione ricca di errori da parte di tutti. Della società, di Ballardini che ha devastato la squadra fino a portarla al terz'ultimo posto, dei giocatori capaci di tirare fuori l'orgoglio solo in queste ultime gare. L'amarezza è troppo grande perché la vittoria era a portata di mano ma solo l'errore di uno dei migliori calciatori della Lazio ha lanciato la Roma verso lo scudetto e inguaiato la classifica dei biancocelesti. Peccato davvero ma, come recitava un vecchio striscione della curva Nord «Solo chi cade può risorgere e noi torneremo grandi».

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