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Arbitro scudetto

Claudio Lotito, presidente della Lazio (foto GMT)

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A guardare il finale incandescente del derby, con i giocatori delle due squadre al centro del campo a darsele di santa ragione, sembra impossibile che la Roma, nella sua corsa scudetto, possa contare sull'aiuto della Lazio. Eppure, calendario alla mano, è proprio così. Tra due giornate all'Olimpico arriverà l'Inter e i biancocelesti, nuovamente alle prese con uno spettro retrocessione che sembrava definitivamente allontanato, non potranno concedersi distrazioni che rischierebbero di rimandare il discorso salvezza agli ultimi 180 minuti. Ma la gara contro i nerazzurri rappresenta anche l'occasione per il presidente Claudio Lotito di togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti del collega nerazzurro Massimo Moratti. I rapporti tra i numeri uno delle due società, infatti, hanno subìto un netto raffreddamento negli ultimi mesi. In particolare, le vicissitudini del mercato di gennaio hanno incrinato un feeling che neanche i risultati sul campo - con la Lazio perenne bestia nera dei nerazzurri - avevano compromesso. Le vicende sono note a tutti. In inverno la Lazio e Pandev sono ai ferri corti, con il macedone che si rivolge al collegio arbitrale per ottenere lo svincolo unilaterale. In quei giorni di fine dicembre, nel corso di una riunione di Lega Calcio, Lotito incontra l'amministratore delegato dell'Inter Ernesto Paolillo e i due parlano proprio di Pandev. Il presidente della Lazio sa dell'interesse dei nerazzurri per il macedone, ma Paolillo lo tranquillizza spiegandogli che mai e poi mai l'Inter acquisterà l'attaccante a parametro zero. Risultato: appena il collegio aribitrale dà ragione a Pandev la società nerazzurra si rimangia la parola data e lo mette sotto contratto. Ma c'è anche un'altra trattativa in corso con Moratti, quella che riguarda il «dissidente» Ledesma. In questo caso il collegio arbitrale dà ragione alla Lazio, ma il centrocampista è comunque vicino all'Inter. C'è un accordo di massima con il placet di tutte le parti anche se la richiesta biancoceleste è leggermente superiore all'offerta di Moratti. Un ostacolo apparentemente superabilissimo ma che invece fa saltare l'affare, con Lotito che gradisce poco l'improvvisa parsimonia di un presidente abituato a spendere milioni di euro senza andare per il sottile. Tutte motivazioni aggiuntive che, però, restano comunque in secondo piano rispetto alla necessità di Raja & Co. di raccogliere più punti possibile. Inoltre, Lazio-Inter si giocherà nel posticipo delle 20.30 di domenica 2 maggio, quando le altre partite saranno finite e la Roma potrebbe aver già incamerato i tre punti. A quel punto, fermare l'Inter per la Lazio non significherebbe neanche fare un favore ai cugini, ma semplicemente arricchire la propria esile classifica. Anche perché bisogna evitare di arrivare con l'acqua alla gola allo scontro diretto dell'ultima giornata con l'Udinese. Consegnare in anticipo lo scudetto alla Roma è un prezzo da pagare accettabile per garantirsi la permanenza in A.

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