Ranieri: "Giochiamolo senza sentimenti"
Vorrebbe una squadra in grado di contrastare l'aggressività della Lazio. Vorrebbe vincerlo nel primo tempo con il tridente «pesante» e inserire Taddei per la difesa del fortino. Ecco i desideri di Ranieri alla vigilia del derby. Il secondo vissuto sulla panchina della Roma, ma stavolta un altro successo varrebbe un pezzo di storia. Il suo lavoro alla vigilia è soprattutto psicologico. Obiettivo: stemperare le tensione. Fa durare l'allenamento appena trenta minuti perché la squadra è fin troppo carica, spiega ai suoi giocatori che la Lazio li aggredirà e loro dovranno fare lo stesso senza falli inutili, istruisce i centrali difensivi sui movimenti di Rocchi & Co., poi manda tutti a casa e li ritrova a Trigoria per cena, come accade ogni sabato prima delle partite a casa. Ranieri ci prova, anche a parole, a farla sembrare una sfida come le altre. «La vittoria dell'Inter sulla Juve non cambia nulla. Dobbiamo pensare che è solo una gara in più e giocarla senza sentimenti». Lo sa anche lui che sarà praticamente impossibile e allora ammette pure che «è una partita importante per avvicinarsi al "se succede". Non siamo ancora soddisfatti, è inutile fermarsi a sorridere e stringere le mani, dobbiamo dare in campo tutto quello che abbiamo. Il campionato si deciderà all'ultima giornata contro il Chievo». Ma il derby darà sentenza difficilmente appellabile. «Sarà molto difficile - spiega ancora Ranieri - bello da giocare, con una cornice di pubblico stupenda. Di solito la squadra che sta più in alto in classifica non è la favorita. Poi i tifosi laziali sono andati a Formello e hanno chiesto alla squadra di salvare la stagione nel derby: è giusto così e anche i romanisti lo avrebbero fatto. Stavolta non ci sono favoriti». Inutile chiedergli lumi sulla formazione. L'ha decisa solo ieri sera e sarà con Totti, Toni e Vucinic insieme. Si è divertito a mischiare le carte nella settimana di allenamenti e ieri ci ha messo il «carico» in sala stampa. «Non confermo niente a nessuno. Da martedì ho fatto due formazioni (con Totti nelle riserve, ndr) e le ho provate fino all'ultima seduta. Non dico niente a nessuno, così stanno tutti sereni e non ci hanno capito niente..». Un giornalista norvegese gli chiede di Riise, lui risponde in inglese e quando qualcuno vorrebbe la traduzione scherza ancora: «Gli ho detto la formazione!». Niente di tutto questo. «La deciderò come sempre nella sera prima della partita» e la dirà oggi pomeriggio alla squadra nella riunione tecnica. Toni ha vinto il ballottaggio con Menez. Totti, invece, è sempre stato sicuro del posto. «I laziali lo hanno provocato? Avrei fatto lo stesso, fa parte del derby». Quanto alle scelte del collega laziale, «non sono fatti miei. Loro giocano sempre con il 3-5-2 ma con il Bologna hanno vinto con il 4-3-3 e magari a Reja gli viene l'acquolina in bocca...». È quasi un invito, lo stesso che arriverà da Formello qualche ora dopo. «Che ci fai con quella sciarpa azzurra?» ammonisce Ranieri una giornalista appena entrata in sala stampa. Il bello del derby.