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Non cadiamo nelle loro provocazioni

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Lavittoria di venerdì sera dell'Inter sulla Juve non può in alcun modo variare i programmi e le aspettative della squadra di Ranieri che deve vincere le ultime cinque partite che restano per garantirsi la vittoria aritmetica dello scudetto. Siamo padroni del nostro destino e storicamente non abbiamo mai usufruito di vantaggi indiretti per ottenere ciò che meritiamo. E così è anche questa volta. Casomai cambia per la Lazio, che si sente galvanizzata nel vedere l'Inter tornata momentaneamente a guidare la classifica e che cercherà di fare l'impossibile pur di fermare i giallorossi. Per la squadra di Reja un eventuale pareggio oggi verrebbe sventolato agli occhi dei propri tifosi come uno scudetto vinto. Misteri o realtà della sudditanza e dell'eterno complesso di inferiorità. Un plauso va fatto a Ranieri e alla società per aver vietato dichiarazioni da parte dei giocatori romanisti in questa settimana, evitando così di cadere nelle scontate provocazioni dei biancocelesti in questo prederby per loro salva-stagione. Il tecnico di San Saba ha fatto tesoro in questi anni della esperienza vissuta all'estero e riesce, almeno formalmente, a gestire al meglio le sue emozioni e a mantenere sempre alta la concentrazione della squadra, indipendentemente dall'avversario che deve affrontare. Ma anche lui darebbe qualunque cosa per vincere il derby di questa sera, che significherebbe cucirsi mezzo scudetto sul petto. Sarà una gara durissima, aspra, combattuta, dove sicuramente Totti sarà il sorvegliato speciale e riceverà un trattamento particolare dai giocatori laziali. Sarà compito dell'arbitro Tagliavento gestire la partita con saggezza e fermezza per evitare duelli rusticani. La tensione sale com'è inevitabile a poche ore dall'inizio del derby del Cupolone più importante della storia della stracittadina, ma speriamo soprattutto che prevalga il buon senso sugli spalti.

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