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Roma tifa Juve

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Alessandro Del Piero

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TORINO - Finalmente lo ammette anche Zaccheroni: «Il tempo a disposizione comincia a scarseggiare. Mi aspetto la conferma di certi progressi». Se così non sarà – soprattutto: se non ce ne saranno di consistenti - la Juve tornerà stasera da San Siro con le ossa rotta e l'addio quasi certo alla prossima Champions League. «A parità di salute fisica, anche nel lungo periodo, questa squadra se la sarebbe potuta giocare alla pari con l'Inter. In una singola partita, comunque, tutto può succedere». Beato ottimismo, allora, corroborato anche da qualche cifra: nelle dodici partite di campionato targate Zac, la Juve ha raccolto 17 punti e l'Inter 18, «segno che non abbiamo fatto così male. Purtroppo abbiamo patito la condizione fisica precaria di tanti giocatori, costretti ad andare in campo non al meglio e a giocare 14 partite in 42 giorni». Difesa d'ufficio, anche accorata: un po' serve e un po' no, visto che quel che conta è l'obiettivo finale. Da raggiungere a tutti i costi, anche andando contro il tifo giovanile che vedeva Zac parteggiare per i nerazzurri: «L'allenatore è il primo tifoso della squadra che allena». Basti ricordare che il 5 maggio 2002, alla guida della Lazio che tolse lo scudetto all'Inter in favore della Juve, c'era proprio lui: il tecnico con la piadina sottobraccio che oggi rivede tra i convocati Diego (assente dal 28 marzo per un guaio muscolare) ma che potrebbe optare all'inizio per il 4-4-2, con Del Piero in coppia con Amauri. In difesa, il ballottaggio è tra Legrottaglie e Cannavaro, mentre la linea di metà campo prevederebbe Camoranesi, Melo, Sissoko e Marchisio. Per sé e per la Roma, comunque: questa è la giornata che attende i bianconeri chiamati a giocare anche per far vincere lo scudetto all'allenatore che dodici mesi fa venne cacciato manco fosse tutta sua la colpa di quella squadra – ma sarebbe meglio dire «società» - allo sbando. Dal canto suo l'Inter prosegue nel tour de force e martedì si giocherà una bella fetta d'Europa ospitando il Barcellona nella semifinale di Champions. Mourinho (oggi la centesima panchina nerazzurra) resta in silenzio stampa e la sensazione è che scenderà in campo la formazione che ha vinto a Londra contro il Chelsea: in mezzo al campo due mediani (Cambiasso e Thiago Motta) con l'arretramento in difesa di Zanetti in linea con Lucio, Samuel e Maicon. In attacco Milito, con Sneijder, Eto'o e Pandev (o Balotelli) a supporto. Per la cronaca, l'Inter non perde in casa da 46 partite ed esattamente dal 22 marzo 2008. L'ultima a batterla - guarda caso - fu la Juventus: anche per questo, la Roma spera. Certo, per come si presentano le due squadre, immaginare Del Piero e compagni trionfanti richiede grande sforzo e altrettanta fantasia.

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